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ARCIGAY – Metà dei Comitati Provinciali in dissenso con il Congresso

ARCIGAY – Metà dei Comitati Provinciali in dissenso con il Congresso

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ARCIGAY : META’ DEI COMITATI PROVINCIALI IN DISSENSO VERSO IL CONGRESSO NAZIONALE


 

COMUNICATO STAMPA


I Comitati provinciali di Arcigay di Agrigento, Arezzo, Bergamo, Campobasso, Catania, Catanzaro, Foggia, Grosseto, Livorno, Messina, Palermo, Pavia, Perugia, Pescara, Pisa, Pistoia, Ragusa, Ravenna, Reggio Calabria, Trieste, Vercelli rendono pubblico, con un documento aperto alla condivisione di tutti coloro che vorranno coglierne il senso di profondo disagio, il loro fermo dissenso verso il XIV Congresso nazionale di Arcigay per le circostanze e i metodi che a nostro giudizio hanno gravemente alterato il percorso congressuale.

Denunciamo profonda preoccupazione per una serie di fatti, atti e situazioni  che hanno prodotto un impatto sulle regole, la partecipazione ed il dibattito democratico,  allungando ombre sulla validità democratica del Congresso e certamente privandolo di senso e valore politico. 

La violazione dei principi valoriali e statutari nei confronti di Arcigay ad opera di numerosi circoli affiliati all’Associazione che hanno introdotto una forma di ricatto economico quale arma di pressione politica e condizionamento del XIV Congresso nazionale di Arcigay e la contemporanea costituzione di una rete alternativa ad Arcigay, tale ANDOS affiliata ad ENTES, di cui ben poco è dato sapere, da parte di quegli stessi soggetti latori dell’attuata minaccia di trattenimento delle quote, e già beneficiari di stralci considerevoli dei loro debiti pregressi, e infine un assenteismo, che non trova precedenti, di una significativa percentuale di delegati al Congresso nazionale scoraggiati da un clima di alterazione delle regole democratiche in numerosi momenti congressuali, ci spingono a chiedere un immediato intervento della Federazione ARCI , di cui l’ Associazione è parte .


 

DOCUMENTO DEI COMITATI PROVINCIALI ARCIGAY SUL XIV CONGRESSO NAZIONALE DI FERRARA
 


Arcigay è un’associazione di promozione sociale il cui articolo 2 dello Statuto nazionale stabilisce che “la democrazia interna, la partecipazione delle socie e dei soci alla vita dell’Associazione, la trasparenza dei processi decisionali” sono valori su cui si fondano la vita e l’azione dell’associazione stessa e che “l’ordinamento interno dell’Associazione è ispirato a criteri di democraticità ed uguaglianza dei diritti di tutte le socie e tutti i soci”, valori e criteri che necessariamente devono riflettersi nelle pratiche associative, costituendo, dunque, la indispensabile base del comune sentire e del comune agire di tutte le socie e soci.


Questi valori e principi, espressione di una comune storia, cultura e sensibilità, traggono origine dall’ARCI e hanno potuto svilupparsi all’interno della Federazione nazionale ARCI, garanzia proprio di quei principi generali di eguaglianza dei diritti tra tutti i soci e le socie e del loro irrinunciabile diritto alle garanzie democratiche, al dibattito e alla partecipazione democratica che costituiscono dunque il patrimonio condiviso da tutte le associazioni che fanno parte della Federazione.


L’ alterazione del percorso congressuale interno ad Arcigay, che ha caratterizzato taluni congressi provinciali e l'assemblea dei circoli affiliati ha inficiato la legittimità democratica del  XIV Congresso Nazionale.
In particolare:


1. un conflitto interno che, se legittimo nel quadro della democratica dialettica del confronto, è stato, invece, reso volutamente aggressivo ed esasperato da attacchi sul piano squisitamente personale ben finalizzati alla delegittimazione delle persone e dei ruoli assegnati dall'ultimo Congresso di Perugia;


2. lo svolgimento di alcuni congressi provinciali, per la nomina dei delegati al Congresso nazionale, è stato inficiato da reiterati episodi di compressione delle regole democratiche che non hanno mancato, quindi, di determinarne l'esito dando, conseguentemente, adito a diversi ricorsi al Collegio dei Garanti ove sono stati depositati numerosi documenti di pubblica denuncia da parte di soci e dirigenti;


3. la violazione dei principi valoriali e statutari nei confronti di Arcigay ad opera di numerosi circoli affiliati all’Associazione comportante severe conseguenze per la vita e la sopravvivenza di Arcigay, per il vincolo che lega quest'ultima alle associazioni affiliate e per la partecipazione e composizione stessa dell’assise del XIV Congresso nazionale.


Quest'ultimo, ma non ultimo, aspetto, ci appare opportuno segnalare e sottolineare sia per la ovvia violazione dei principi e dei valori statutari di Arcigay e ARCI, sia per la palese refluenza sull'andamento democratico del percorso congressuale che, inevitabilmente, verrebbe da esso condizionato in favore di numerosi circoli che di fatto hanno costituito una lobby per il raggiungimento non più degli scopi sociali bensì di interessi aziendali che poco o nulla hanno a spartire con la naturale mission associativa di Arcigay.


Andando nello specifico, riteniamo utile a una migliore comprensione riportare quanto segue: il 7 luglio 2012 una e-mail inviata dai rappresentanti di una cospicua parte del Circuito affiliato avvisava l’associazione della scelta degli stessi di attuare un improprio “diritto di ritenzione” delle quote di proprietà di Arcigay, adducendo motivazioni, sulle quali qui non esprimiamo giudizi, che hanno introdotto una forma  di  ricatto economico quale arma di pressione politica e condizionamento del XIV Congresso nazionale di Arcigay e reiterabile per  tutto il futuro assetto associativo,  qualora le decisioni che l'associazione avesse liberamente assunto non fossero state di gradimento di questa parte del Circuito affiliato. Le conseguenze di quella “ritenzione”, intrapresa già in precedenza e protratta nel corso di parecchi mesi, si sono tradotte in un impoverimento economico e politico dell’Associazione nazionale che, ad oggi, non è in grado di prendere parte ai costi del Congresso, ed essere di aiuto ai numerosi delegati provenienti da altrettanto numerosi Comitati provinciali, e costituente anche alea per una prosecuzione della partecipazione ai prossimi progetti che richiedono un bilancio associativo consolidato.


Questo determinerà un assenteismo, che non trova precedenti, di una significativa percentuale di delegati al Congresso nazionale e, dunque, una palese compromissione dei principi di partecipazione democratica e di rappresentanza. Questo stato di cose è ulteriormente aggravato da una organizzazione locale del Congresso nazionale, la quale propostasi improvvisamente, cioè senza alcuna preventiva proposta di candidatura come invece fatto dalle altre città, alla delibera del Consiglio Nazionale e stranamente coincidente con la città ospitante il Comitato del candidato presidente, che non è riuscita ad elaborare un piano di costi accessibili, in una fase di grave recessione economica, finendo per determinare, a carico di molti delegati e delegate, l'oggettiva impossibilità di poter partecipare al Congresso nazionale di Ferrara.


Sempre in merito alla lobby, formatasi tra i numerosi circoli affiliati, ci sembra ancora importante e particolarmente significativo ulteriormente segnalare ed evidenziare la gravità della contemporanea costituzione di una rete alternativa ad Arcigay, tale ANDOS affiliata ad ENTES (Ente nazionale trattenimenti, gastronomia e sport), da parte di quegli stessi soggetti latori dell’attuata minaccia di trattenimento delle quote e già beneficiari di stralci considerevoli dei loro debiti pregressi, oltre che di una riduzione delle quote di competenza di Arcigay a SOLI tre euro su quindici, in violazione dei più elementari principi associativi.


Aggiungasi che tale benefici mai prima consentiti nella storia di Arcigay, formalizzati con accordo siglato dalle parti interessate in data 9 gennaio c.a. e dagli stessi ritenuti “lungimiranti” e valutati con grande favore, sono stati successivamente disattesi. Tale accordo prevedeva, inoltre e fra l'altro, una rivisitazione dei rapporti tra l'associazione e le affiliate che solo una modifica statutaria poteva legittimare, modifica che, per quanto ovvio, solo il Congresso poteva sancire. Si demandava, pertanto, al XIV Congresso tale trattazione mentre sin da subito il Presidente si impegnava, così come si è impegnato, a proporre tale rivisitazione al prossimo congresso, rinviando, quindi, di soli pochi mesi la soluzione del problema, tempo che evidentemente non è stato da quelli improvvisamente ritenuto attendibile.


E' stato, infatti, dato corso al progetto, già da tempo studiato, di dare vita materialmente alla citata ANDOS e detti circoli, come facilmente desumibile dai rispettivi siti e info sugli stessi, evidenziano la loro affiliazione non già a Arcigay/ARCI bensì a ENTES che di ben altro si occupa in via caratteristica, lasciando solo marginalmente la trattazione dei nostri valori e principi.


Eppure, i suddetti, pur coinvolti in altra rete in via prioritaria, hanno condizionato l'esito dell’Assemblea delle Affiliate, avvalendosi del diritto di voto data loro dalla precedente affiliazione a arcigay pur non provvedendo più alla emissione/rinnovo di tessere arcigay (peraltro non versate le quote pregresse di quelle emesse/rinnovate), anzi in diversi casi addirittura ritirate e sostituite con quelle ANDOS come più volte denunciato da diversi soci. Calpestando qualunque minimale diritto di rappresentanza della minoranza rimasta correttamente dentro Arcigay,  finiranno paradossalmente per essere decisivi in  congresso  (ben il 10% del totale, pur non essendo più essi stessi parte integrante dell’articolazione interna di Arcigay).


Segnaliamo quindi alla Federazione ARCI e all’opinione pubblica che il Congresso nazionale di Ferrara sarà fortemente condizionato e falsato:


• dalla presenza di delegati che operano all’interno di una rete in dichiarata concorrenza rispetto ad Arcigay;


• dall’indignazione di parecchi delegati che non si accrediteranno e dall’assenza di numerosissimi delegati che, come già detto, non potranno partecipare a causa di quella stessa crisi economica provocata volutamente e strumentalmente da chi ha aderito ad una rete alternativa.


Il XIV Congresso nazionale di Ferrara è stato pertanto svilito politicamente dalle modalità, dai metodi e dalle circostanze con cui si sono svolti alcuni congressi provinciali e l’assemblea delle associazioni affiliate. Sono stati alterati i principi di controllo democratico, di tutela del dibattito e della minoranza, di partecipazione democratica e, dunque, di rappresentanza, allungando ombre e sospetti sulla composizione stessa dell’assise congressuale che a Ferrara dovrà decidere, in una fase delicatissima, il futuro di Arcigay.


Per queste ragioni chiediamo con forza alla Federazione ARCI una riunione della sua direzione nazionale, da svolgersi quanto prima, affinché valuti molto seriamente il “caso Arcigay” e tutte le violazioni di quei principi di democraticità, di rappresentanza e di partecipazione dei soci e delle socie, che esigono, sulla scorta della presenza di Arcigay all’interno della Federazione, scelte di rispetto e di coerenza.

 

 

I Comitati provinciali Arcigay di Agrigento, Arezzo, Bergamo, Campobasso, Catania, Catanzaro, Foggia, Grosseto, Livorno, Messina, Palermo, Pavia, Perugia, Pescara, Pisa, Pistoia, Ragusa, Ravenna, Reggio Calabria, Trieste, Vercelli.
 

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