Home Attualità Politica Elezioni Euro-Zona Style
Elezioni Euro-Zona Style

Elezioni Euro-Zona Style

12
0

Elezioni Euro-Zona Style


 

 

Non ci sono angeli per governare nemmeno a Bruxells.

 

The Wall Street Journal:

http://online.wsj.com/article/SB10001424127887323384604578328141932223374.html

Il risultato inconcludente nelle elezioni italiane di questa settimana ha fatto precipitare i rendimenti dei titoli sui mercati azionionari, in quanto gli investitori temono il rischio paralisi della zona euro.


Il risultato ha dato a Pier Luigi Bersani del centrosinistra un leggero vantaggio ma senza i voti necessari per formare un governo; anche l'UE si è pronunciata come oramai fa ogni qualvolta c'è una elezione nella zona euro. Il Presidente del Consiglio europeo Herman Van Roumpy ha reso le dichiarazioni di rito sulla necessità di rispettare la scelta degli elettori ma con le altrettante rituali minacce:


"Spetta ai leader politici italiani la negoziazione per conformare un governo stabile affinchè le riforme atte al consolidamento del bilancio possanno continuare. Non si torna indietro, non ci sono alternative", ha dichiarato Van Roumpy.


Il Ministro degli Esteri tedesco Guido Westerweller gli ha fatto eco, insistendo sul fatto che il prossimo governo dovrà continuare la politica del precedente, guidato dal primo ministro non eletto Mario Monti, che ha rastrellato in tutto il 10% dei consensi in questa tornata elettorale di questo fine settimana.


In altre parole, Italia, Grecia o Irlanda che siano, possono avere tutta la democrazia che vogliono a patto che i vincitori prendano gli ordini non dai propri elettori ma da Bruxells o Berlino. D'altronde è difficile dare una diversa interpretazione a questo genere di commenti.


Berlino e Bruxells hanno sostanzialmente questo punto di vista: Abbiamo deciso una rotta per salvare l'euro dalla disintegrazione. Ogni deviazione da tale percorso è irresponsabile.
Si conta sulle elite politiche di Italia, Spagna, Grecia… e di vincolarle a quel percorso qualsiasi cosa accada.


Ci sono almeno due problematiche inerenti a questa impostazione. La più ovvia è che si fa beffe della democrazia. Se le politiche non possono venire modificate, indipendentemente dal risultato delle elezioni, le stesse elezioni divengono una farsa. Sono patinate di sovranità popolare senza averla nella sostanza.


Ma anche se si accetta l'idea che questo momento storico è troppo delicato per responsabilizzazioni democratiche, e si accetta che i responsabili leader non hanno altra scelta se non quella di proseguire sul tracciato dato dalla leadership illuminata europea; va preso atto che anche questo percorso sta già mostrando di essere autolesionista.
In Spagna, un governo di centrodestra che ha vinto sul finire del 2011 ha perso la fiducia di metà della popolazione ben prima dello scoppiare del recente scandalo su appropriazioni illecite da parte dei politici.

 

In Grecia, il semplice impulso di penalizzare i latori delle politiche dettate dall'Unione Europea ha contribuito a distruggere il Pasok, il partito di centrosinistra che sino all'anno prima era il pilastro della politica greca. I partiti di sinistra e dell'estrema destra sono cresciuti in modo direttamente porpozionale al discredito dei partiti convenzionali.


In Italia i problemi politici sono più profondi della crisi attuale. Ma la grande coalizione che ha governato negli ultimi 15 mesi ha alimentato la percezione che i partiti principali offrono essenzialmente lo stesso programma antipopolare, e che solo la radicale scelta con il voto per il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo – Star/Movimento ha qualche probabilità di condurre a un cambiamento.


Decenni di politiche basate sul consenso ottenuto sulle basi dell'europeismo potrebbe aver indotto questi partiti tradizionali di non aver altra scelta che giocare a fianco del generale europeo. ma i cittadini europei non sembrano essere d'accordo.


(…)


Gli elettori non sempre scelgono con saggezza e con coerenza. ma non ci sono angeli a disposizione per guidarci, nemmeno a Bruxells. Quindi non c'è altra scelta che nel persistere nel tentativo di scegliere come meglio possiamo.


L'Unione Europea nel tentativo di rubare le scelte altrui, insistendo sul fatto che le sue politiche vengano rispettate indipendentemente da chi vince, sta facendo un gioco molto pericoloso. Insistendo sul fatto che non vi sia alternativa, val Roumpy sta invitando gli elettori a dargli torto. Come è quasi accaduto in Italia questa settimana.


Traduzione a cura di Puntocritico Onlus

www.puntocritico.net – info@puntocritico.net


(12)

LEAVE YOUR COMMENT

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

Vai alla barra degli strumenti