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DILIBERTO : Me ne vado, tenete duro

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LETTERA DI OLIVIERO DILIBERTO

 



Carissime compagne e carissimi compagni,

come sapete, dopo l’esito terribile delle ultime elezioni politiche, io e tutta la segreteria nazionale del Pdci ci siamo dimessi dalle rispettive cariche.
Non poteva essere diversamente: e chiedo scusa a tutte e tutti voi per non essere riuscito nell’obbiettivo che nei cinque anni passati ha assorbito tutte le mie energie (e quelle del partito
tutto): riportare i comunisti in Parlamento.
Me ne assumo completamente la responsabilità. Non accampo scuse, né attribuisco ad altri la colpa.
Ho la coscienza tranquilla perché ho dedicato a questa impresa quanto sapevo fare, senza mai risparmiarmi e senza nulla chiedere, ma provando a restituire al Partito almeno un po’ di quel tantissimo che il Pdci aveva dato a me nei decenni. L’ho fatto con abnegazione, ma evidentemente non con altrettanto successo. Ancora una volta, vi chiedo scusa.
Ci ho, e ci abbiamo, provato con ogni mezzo, piegando la tattica del Pdci, di volta in volta, spesso anche con improvvisi cambi di rotta, alle esigenze della fase e alle strettoie della legge elettorale.
Ma, ripeto, non ci siamo riusciti: evidentemente, non sono stato adeguato al compito, oggettivamente difficilissimo. Altri ci proverà al posto mio (e del gruppo dirigente che ha guidato sino ad oggi il Partito). Avremo a breve – se il Comitato centrale della prossima settimana lo approverà – un congresso nazionale nel quale adeguare gruppo dirigente e linea politica alla fase complicatissima che si è aperta, alle nuove forme della politica in Italia, alle sfide dell’innovazione dei linguaggi, della comunicazione e dell’organizzazione politica.
Ne discuteremo tutti insieme, tutti su un piano di parità, da militanti appassionati del Pdci: perché nulla può essere più come prima.
Ma una sola cosa mi sento di dirvi, in un momento di grandissima amarezza anche personale, ma di altrettanta convinta adesione alla nostra idea ed alle nostre ragioni: tenete duro. Difendiamo il Partito e rilanciamolo, ad iniziare dai territori e dai nostri insediamenti. Lanciamo la campagna di tesseramento, ascoltiamo i compagni, le loro critiche sacrosante e le loro proposte, parliamo con loro, stiamo loro vicini.
E’ il momento nel quale si vedranno quanti, ad iniziare da me, in veste profondamente diversa che nel passato, da semplice comunista, hanno ancora voglia di provare a resistere e rilanciare un partito comunista in Italia, secondo la migliore tradizione del comunismo italiano, senza sbandamenti identitari, settari o estremisti, ma al contempo senza alcuna idea liquidatoria.
Difendiamo, dunque, senza esitazione alcuna, il Pdci, anche e soprattutto per rinnovarlo e migliorarlo. Da una sconfitta così catastrofica, che fa seguito ad altre, purtroppo, si deve poter uscire a testa alta. Da comunisti, insomma.
Io sarò con voi, se lo vorrete, da semplice militante, perché non intendo buttare alle ortiche una storia intera, quella percorsa insieme a voi dentro a questo nostro Partito.
Un abbraccio fraterno a tutte e tutti.

Olviero Diliberto

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