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PRIVATIZZAZIONI : Contestato il Ministro Padoan – State calpestando il Referendum

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NO GOVERNO CHE CALPESTA IL REFERENDUM ED IMPONE LE PRIVATIZZAZIONI

I Movimenti sociali contestano il Ministro Padoan

di Pietro Venier


 

In Italia c’è stato un Referendum. I cittadini hanno votato per difendere l’acqua pubblica ma non solo. Approvando Il primo quesito referendario gli elettori hanno cancellato le norme che imponevano la privatizzazione generalizzata dei servizi pubblici locali. Se l’Italia fosse davvero una democrazia compiuta le istituzioni della Repubblica, di fronte al voto dei cittadini, non avrebbero dovuto far altro che prenderne atto e cambiare strada. Invece no. Le privatizzazioni dei servizi pubblici restano un obiettivo strategico di questo Governo come dei suo predecessori. E così il Governo ha cercato il modo di aggirare il voto dei cittadini e di ottenere, per altra via, lo stesso risultato.

Per questo motivo rappresentanti dei movimenti per l’acqua pubblica, per i beni comuni e contro la precarizzazione insieme con sindacalisti dell’USB hanno platealmente contestato il Ministro Padoan al convengo sulla Riforma della Pubblica Amministrazione. Chi protesta denuncia che il Governo, attraverso quella che chiama Riforma della Pubblica Amministrazione ( conosciuta come legge Madia)  intende imporre la privatizzazione di tutti i servizi a rete, dall’acqua all’energia, dai rifiuti al trasporto pubblico locale, espropriando gli enti locali e le comunità territoriali di ogni facoltà nel determinare l’articolazione territoriale dei servizi e le politiche tariffarie.

Una procedura che sembra burocratica, (viene attuata attraverso il combinato disposto di due decreti attuativi, quello sulle società partecipate e quello sui servizi pubblici locali) ma da un profondo significato politico. Si cerca ogni modo per cancellare il voto di decine di milioni di italiani.

Come si vede dalle riprese video della contestazione, le attiviste e gli attivisti hanno esposto uno striscione con su scritto “Per ripartire dai territori, garantire i servizi pubblici e i diritti”e si sono appellati ai Sindaci presenti perchè si ribellino di fronte a queste norme che altro non sono che :” dei manifesti liberisti che puntano alla riduzione del ruolo del pubblico e all’incentivazione dei ruolo del privato negli stessi” .

L’azione mirava a dare la massima visibilità alla : “richiesta di una svolta radicale rispetto a queste politiche che non hanno fatto altro che provocare precarizzazione del lavoro e riduzione dei diritti, peggioramento della qualità del servizio, aumento delle tariffe, riduzione dei finanziamenti per gli investimenti, diseconomicità della gestione, espropriazione dei saperi collettivi, mancanza di trasparenza e di democrazia ” ed alla ” denuncia del totale fallimento degli obiettivi promessi dalla martellante campagna di promozione comunicativa in ordine ai benefici della privatizzazione”.

 

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