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MILANO LA CHIAMATA DEI LAVORATORI – SCIOPERO Telecomunicazioni

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SCIOPERO CALL CENTER – A MILANO LAVORATORI SOTTO LA Rai CONTRO LA CENSURA

In tutta Italia manifestazioni dei lavoratori delle Telecomunicazioni e Call Center per dire basta ai contratti a ribasso che riducono da oltre 10 anni i loro salari e i loro diritti e per rompere l’indifferenza dei mass media nazionali.

Interviste a cura di Alfredo Comito – LiberaRete Libera.tv


 

Rai CensuraMILANO – Un lungo corteo ha percorso le vie della città sino alla sede Rai per rompere il muro di silenzio sulle ragioni di oltre 80.000 lavoratori del settore Telecomunicazioni (Call Center) che chiedono dignità dopo aver sopportato per oltre 10 anni una costante politica al ribasso dei salari e dei diritti e la perdita di quasi 200 mila posti.
I Call Center gestiscono commesse private e pubbliche, mantengono le relazioni con gli utenti per INPS, Trenitalia, INAIL, servizi regionali, e la lista potrebbe continuare sino a superare le fatidiche Pagine Gialle.
Un settore che però, non ha mai avuto l’interesse dei governi e si è espanso e contratto nella più totale libertà, con gare di appalto sempre al ribasso e il ribasso sempre su salario e diritti, spesso barattati nelle contrattazioni dai sindacati maggioritari (CGIL, CISL; UIL) in nome della flessibilità e dell’occupazione.
Ma la quasi metà dei lavoratori Almaviva che ha detto no al ricatto della Azienda e ha ricevuto le lettere di licenziamento ci dice che si è raggiunto il limite oltre il quale lavorare è percepito come schiavitù dalle migliaia di operatori, costretti ad essere controllati costantemente con strumenti informatici, a gestire un carico di lavoro che cresce in funzione della tecnologia e del contratto tra committente e commissionario, e a dover competere sempre più con il suo omonimo albanese, rumeno, croato, tunisino. Altri operatori sfruttati a poche centinaia di euro al mese dalle stesse aziende italiane ed europee che delocalizzano la produzione e accrescono i profitti licenziando in Francia, Spagna, Italia.
Nelle trattative aperte per il rinnovo del CCNL, scaduto da oltre due anni, il patronato ha chiesto di azzerare le maggiorazioni per domeniche e straordinari, di rendere l’orario di lavoro interamente adattabile al flusso di lavoro e di restituire parte degli aumenti previsti nel caso in cui l’inflazione non dovesse crescere.
Richieste che i lavoratori TIM e Telecom hanno per primi rigettato promuovendo spontanee mobilitazioni che hanno incrociato e aggregato quelle di altre realtà quali Almaviva, Convergys, Transom, Fastweb, Vodafone, sino allo sciopero del 13 dicembre e quello di tutto il settore che si è appena svolto.
Una lotta che a dire dei lavoratori ha un solo obiettivo: invertire la tendenza e ottenere finalmente qualcosa in più e non in meno.Almaviva corteo
Questa volta” dice una lavoratrice TIM “non consentiremo” ai sindacati “di firmare un accordo che ci penalizza. Li abbiamo messi in guardia. E’ l’ultima occasione per dimostrare che rappresentano i lavoratori“.
Questa, sicuramente, è la notizia più rilevante sul fronte delle lotte e delle rivendicazioni nel mondo del lavoro. I lavoratori hanno deciso di essere attori e non più spettatori.

 

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LiberaRete Lombardia Profilo del gruppo lombardo dell'associazione LiberaRete che opera su Libera.Tv

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