A Rainews 24 viene intervistato Giacomo Russo, uno dei precari palermitani in sciopero della fame. Il comunicato RdB-USB Scuola: PRECARI DELLA SCUOLA: GIACOMO RUSSO RICOVERATO IN OSPEDALE. APPELLO USB, BASTA SCIOPERI DELLA FAME: RIPRENDIAMO LOTTA ORGANIZZATA E UNITARIA Giacomo Russo, uno dei precari della scuola palermitani in sciopero della fame, è stato ricoverato d'urgenza all'ospedale Santo Spirito di Roma a causa del grave stato di disidratazione riscontrato dal medico che questa mattina ha accertato le condizioni di salute dei lavoratori in presidio davanti Montecitorio. RdB/USB Scuola ribadisce la sua solidarietà ai precari in lotta ed al contempo invita i colleghi ad interrompere lo sciopero della fame ed a passare a forme collettive ed organizzate di mobilitazione. La scelta dello sciopero della fame è infatti una forma dura ed estrema, non dettata dalla disperazione ma dalla volontà di rompere il silenzio intorno al mondo della scuola. Tuttavia l'esperienza insegna che tali azioni rischiano di divenire passerelle di un circo mediatico che accende e spegne le luci in base ai propri interessi. RdB/USB Scuola è dunque lieta che Pietro Di Grusa, altro precario palermitano, abbia seguito il consiglio dei medici riprendendo a mangiare. A tale proposito RdB/USB Scuola considera vergognoso il silenzio del Ministro Gelmini la quale, nonostante questo sia il secondo digiuno in due anni attuato dai lavoratori palermitani, non ha accennato nemmeno un invito a terminare la protesta. RdB/USB Scuola si rivolge pertanto a tutte le forze sindacali e politiche, affinché si facciano carico delle istanze del mondo della scuola attraverso mobilitazioni costanti ed articolate in tutto il paese, in modo di rendere di nuovo centrale il valore costituzionale del diritto allo studio. Invita inoltre tutti i lavoratori a rendere le convocazioni, i collegi docenti, le riunioni del personale ATA indetti ad inizio anno scolastico, un'occasione per rompere collettivamente il silenzio e l'arroganza di chi sta sfasciando tutto e mandando all'aria il sacrificio di intere generazioni.
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