Nel servizio di NovaraPuntoCom, Felice Lanni della sede USB di Novara illustra i problemi che investono i messi comunali, che, dopo un anno di trattative, sono arrivati alla proclamazione dello sciopero per il prossimo 2 marzo 2012.
Diseguito, l’articolo della testata NovaraPuntoCom (www.novara.com):
Sciopero dei messi comunali alle notifiche
Il 2 marzo due ore di astensione dal lavoro. Lanni: «Girano in scooter o in bici, sono solo in tre e se uno vuole fare ferie o si ammala ci si deve tirare il collo per finire in tempo. Se non lo fanno pagano in prima persona»
di Nicoletta Bertoni
Novara – Per venerdì prossimo, 2 Marzo 2012, l’Unione Sindacati di Base Pubblico Impiego hanno indetto uno sciopero con astensione per le ultime due ore del turno di lavoro per i membri del personale che ricoprono il ruolo di messi addetti alle notifiche presso il Comune di Novara. «Da mesi ormai abbiamo questo problema- ha spiegato Felice Lanni della Usb Federazione Provinciale di Novara- Il lavoro è aumentato, le mansioni che svolgono i messi sono state ampliate e il personale addetto alle notifiche è stato progressivamente ridotto. Attualmente abbiamo solo tre persone che lavorano sulla strada e quattro nell’ufficio.
Il punto è che non possiamo andare avanti così, abbiamo provato a cercare un dialogo con il Comune, anche con la mediazione del Prefetto, ma non abbiamo raggiunto nessun risultato, solo parole e rassicurazioni che no si sono mai tradotte in fatti concreti». Il punto è che dal 2008 a oggi fra accertamenti, una volta di competenza della Polizia Municipale, e incartamenti si è registrato l’aumento del carico lavorativo di 2000 unità senza un corrispettivo adeguamento del personale preposto o dell’emolumento previsto.
«La questione è semplice- ha proseguito Lanni- noi chiediamo che i messi possano svolgere il loro lavoro di responsabilità con maggiore serenità derivante o da un alleggerimento del carico di pratiche o da un aumento del numero dei messi. Anche perché non sono documenti che possano prevedere un ritardo nel loro espletamento. Inoltre, non sono stati minimamente adeguati gli stipendi, né tanto meno è stata riconosciuta la posizione lavorativa che tutti questi cambiamenti comportano. Speriamo che si possa arrivare ad un dunque con questo sciopero, che per noi è l’estrema ratio, e che si possa avere finalmente delle risposte concrete».
(502)