Marco Revelli: ALBA, bilancio della due giorni di Torino “LAVORO. Crisi – Europa. Verso il 2013″.
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Marco Revelli: ALBA, bilancio della due giorni di Torino
"LAVORO. Crisi – Europa. Verso il 2013"
Videointervista e postproduzione a cura della Redazione Libera.Tv Emilia Romagna.
TORINO 6-7 OTTOBRE 2012
L’obbiettivo generale dell’iniziativa è di mettere al centro della stagione politica e sociale che apre un semestre decisivo per le sorti del nostro Paese la questione del lavoro, dei suoi diritti e della sua rappresentanza, in continuità con la discussione aperta dalla Fiom a Roma il 9 giugno.
Metterlo al centro a pochi giorni dall’avvio della fondamentale campagna referendaria per il lavoro e la democrazia. E farlo qui a Torino, l’ex capitale operaia.
Inoltre quello di fornire a quanti hanno assunto in questi mesi una posizione apertamente critica e di opposizione nei confronti delle politiche del governo Monti – a cominciare dal vulnus inferto all’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, dalla vergogna della revisione dell’art. 81 della Costituzione, del devastante fiscal compact e dalla riforma Fornero – un’occasione di incontro e di confronto in vista della scadenza elettorale.
Ci proponiamo di uscire dalla due giorni torinese con alcuni messaggi chiari su almeno quattro questioni qualificanti:
un giudizio condiviso sul quadro generale, in particolare sull’Europa, sull’inaccettabilità delle politiche prevalenti a Bruxelles e Francoforte, sull’opposizione al dogma rigorista e liberista predominante al vertice attuale dell’Unione (sulla sua insostenibilità economica e sociale), ma soprattutto per un’altra politica (un’alternativa di modello) con altre priorità (la centralità del lavoro, appunto, la difesa di quello che Luciano Gallino ha definito il “modello sociale europeo” incentrato sulle garanzie di reddito e di diritti) e con una chiara politica di alleanze (una politica estera volta ad aggregare una sufficiente massa critica per negoziare da posizioni di forza con l’Alleanza del Nord ), non per un rifiuto pregiudiziale dell’Unione e dell’Euro ma per definire l’”altra Europa” in cui il lavoro abbia piena cittadinanza.
La ricerca di temi e rivendicazioni unificanti, capaci di superare l’attuale frammentazione del mondo del lavoro e delle sue figure – in particolare la frattura tra occupati a tempo indeterminato e precari, ma anche tra occupati, esodati, disoccupati, inoccupati, giovani, per non parlare delle differenze di genere nel lavoro e nei lavori (con speciale attenzione per il doppio nodo “lavoro di cura e cura del lavoro”) -: primi fra tutti i temi della riduzione dell’orario di lavoro, dal pari salario per pari lavoro, e dal reddito di cittadinanza come misura universalistica di garanzia (riflettendo in particolare sulla sua relazione con il salario da lavoro).
La sempre più impellente questione del rapporto – e possibile conflitto – tra Lavoro e Ambiente, con la drammatica problematica apertasi a Taranto, con la ricerca di un approccio non compromissorio o ipocrita (del genere: dire di salvare capra e cavoli sacrificando in realtà entrambi e mantenendo fermo l’interesse e il punto di vista del padrone, come stanno facendo sia il Governo che CISL e UIL). Come coalizzare Lavoro e Ambiente contro la logica del Profitto e dell’onnipotenza finanziaria e contro le retoriche del “salviamo il Paese” a scapito dei suoi cittadini?
La verifica della possibilità di mettere in campo iniziative “straordinarie” di contrasto alla crisi, con l’eventuale auto-gestione di qualche realtà produttiva simbolo, sul modello Argentino e l’apertura di spazi di aggregazione e di riferimento per le tante realtà in sofferenza (una sorta di Teatro Valle operaio in alcuni siti). Magari preceduto da una serie di “conferenze di produzione”, per così dire, a diretto contatto con i territori della crisi.
Se si riuscisse a uscire dalla due giorni con tre o quattro messaggi chiari su queste (poche ma importanti) questioni: quale Europa per il Lavoro, centralità della campagna referendaria, iniziative contro la precarietà, alleanza Lavoro-Ambiente e (eventuali) iniziative clamorose di lotta-organizzazione, avremmo posto le basi per una chiara individuazione delle discriminanti da mettere al centro del percorso verso la scadenza elettorale del 2013.
www.soggettopoliticonuovo.it
(1899)