La Bolivia promulga legge sulla Madre Terra ed il “Vivir Bien”.

La Paz, 15 ott (Prensa Latina) Il presidente boliviano, Evo Morales, ha promulgato oggi la legge della Madre Terra, per lo sviluppo integrale del "Vivir Bien", che ha come obbiettivo  di ricercare lo sviluppo integrale in armonia ed in equilibrio con la natura.
 
Morales ha risaltato che se non si preserva la natura, la Madre Terra, la Pachamama, l'ambiente o come lo si voglia chiamarlo; non c'è vita. 
 
La nuova legislazione tutela la continuità ambientale, di flora e fauna  e delle componenti  dei sistemi di vita della Madre Terra, assieme ai quali si recuperano e fortificano i saperi locali e le conoscenze ancestrali. 
 
Secondo il presidente, i boliviani devono lavorare per vivere bene, non per accumulare ricchezze, bensì per avere quello che di cui hanno bisogno. 
 
Morales ha illustrato di come il dibattito principale è come poter preservare la Madre Terra, sia internamente che esternamente. 
 
Da parte sua, il vicepresidente boliviano Alvaro Garcia Linera, ha argomentato che la nuova legislazione introduce i concetti ancestrali di preservare la natura perché è da considerarsi un essere vivo. 
 
Questa legge introduce la concezione indigena ancestrale della natura come essere vivo, della quale gli esseri umani sono una creatura in più, e non possiamo maltrattare la natura, perché è più importante di noi, perché ha diritto a vivere. 
 
Il presidente dell'Assemblea Legislativa ha giudicato positivamente la legge, nata dalle organizzazioni sociali, e che racchiude il modo di pensare e vivere delle nazioni indigene, per trasformarlo in legge per tutti i boliviani e le boliviane. 
 
Garcia Linera ha ricordato che attualmente esistono interessi capitalisti che suppostamente vogliono difendere la natura, ma che in realtà quello a cui mirano è di guadagnare denaro con le loro strategie e speculazioni.
 
Ha evidenziato cosa è il cosìdetto “capitalismo verde”: molti parchi nazionali in Bolivia ed in America Latina sono protetti da imprese che ricevono denaro per applicare questo tipo di politica. 
 
Si sono impadroniti dei nostri boschi, è un'altra forma di colonialismo, e ci vogliono trasformare in sorveglianti di boschi. 
 
Ha aggiunto che nel Territorio Indigeno e Parco Nazionale Isiboro-Secure (Tipnis) è accaduto  che gruppi ed Organizzazioni Non Governative ergendosi a protettori dell'ambiente hanno cercato di disconoscere la sovranità dello stato:  in realtà quello che cercano di fare è guadagnare denaro. Questo è il cosìdetto “capitalismo verde”. 
 
"La nostra legge dice: viviamo in equilibrio ed in complementarietà con la natura; curiamo i boschi e l'Amazzonia, ma per noi, non per i gringos".  

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