USB, BASTA OMICIDI IN FABBRICA E IN CITTÀ, BASTA ACCORDI SULLA PELLE DEI LAVORATORI
Oltre un migliaio di manifestanti, fra operai dell'ILVA, cittadini di Taranto, associazioni, lavoratrici e lavoratori giunti in Puglia dalle altre regioni, stanno dando vita a Taranto al corteo che è appena partito dall'Arsenale ed attraversando le vie del centro si concluderà in piazza della Vittoria.
Salute, Sicurezza, Lavoro, Ambiente, per i lavoratori dell'ILVA e per tutta la città di Taranto: queste le parole d'ordine della manifestazione, lanciata dagli operai del reparto Movimento Ferroviari, tutti compattamente in sciopero e in presidio da 11 giorni a seguito dell'omicidio sul lavoro del giovane addetto del MOF, Claudio Marsella.
Lo sciopero è stato da subito sostenuto dall'USB, che ha raccolto l'appello alla mobilitazione ed oggi sta sfilando a Taranto per dire basta agli omicidi, in fabbrica ed in città; basta agli accordi che riducono la sicurezza per aumentare i profitti.
"CIAO CLAUDIO", è scritto sul furgone che apre il corteo, seguìto dallo striscione "GLI ACCORDI SONO VOSTRI, LE VITE SONO NOSTRE", in riferimento, all'accordo siglato il 10 novembre 2010 da FIM FIOM e UILM, in cui si prevede che gli addetti al MOF lavorino da soli.
La Confederazione USB, nel sostenere incondizionatamente la lotta dei lavoratori Ilva in sciopero, ha costituito una Cassa di Resistenza, a cui è possibile contribuire utilizzando il C/C intestato a : Cassa di resistenza ILVA Taranto
IBAN: IT 17 W 03127 03201 000000001801
Alla Cassa di Resistenza stanno contribuendo direttamente in piazza a Bologna, Milano e Roma i tanti lavoratori e lavoratrici della scuola, gli studenti, i precari, che sempre questo pomeriggio stanno manifestando in tante piazze d'Italia per la riconquista della Scuola Statale.
Tanti gli interventi in piazza della Vittoria al termine del corteo, fra cui quelli di numerosi lavoratori del MOF, di Pierpaolo Leonardi, della Confederazione USB; di Francesco Rizzo, dell'USB ILVA; di Paolo Di Vetta, dei Blocchi Precari Metropolitani. Forte l'emozione fra tutti i manifestanti per il discorso conclusivo di Dario Marsella, fratello di Claudio, il giovane operaio ucciso sul lavoro il 30 ottobre scorso.
"In 17 anni all'Ilva ci sono stati 42 morti per infortunio sul lavoro — ha dichiarato Francesco Rizzo, dell'USB ILVA, in prima fila per la battaglia in difesa della sicurezza e dei diritti dei lavoratori e dei cittadini di Taranto. "Ma questo non è il nostro destino — ha concluso Rizzo – la possibilità di cambiare c'è, se usciamo dagli schemi partitici e dei sindacati tradizionali".
La morte dell'operaio Claudio Marsella in un incidente sul lavoro il 30 ottobre scorso al reparto Movimento Ferroviario (Mof) dell'Ilva ''e' stato un omicidio non casuale, per colpa anche di sindacati compiacenti'', così Paolo Leonardi, dell'Unione sindacale di Base nazionale, che ha attaccato duramente gli altri sindacati, affermando che questi ultimi ''hanno deciso che non si puo' combattere contro il profitto''.
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