L'Argentina denuncia la Gran Bretagna di portare armi nucleari alle isole Malvine.
CCTV – Centrale Televisiva di Cina
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L'Argentina ha denunciato la Gran Bretagna per aver introdotto armi nucleari nella regione delle isole Malvine, violando trattati internazionali contro il suddetto tipo di armamenti nella regione.
Il segretario delle Relazioni Estere argentino, Eduardo Zain, ha segnalato di fronte alla Conferenza del Disarmo dell'ONU che in questi momenti si sta attraversando "una tappa precaria nell'implementazione del Trattato di Tlatelolco, che proibisce in modo assoluto l'armamento nucleare in America Latina e Caraibi". Il segretario degli Esteri argentino ha segnalato che "questa precarietà è frutto di provocazioni per mano del Regno Unito".
Secondo l'agenzia EFE, il governo argentino ha accusato il paese europeo di aver spostato armamenti militari ingiustificati nella zona delle Malvine, tra cui "dislocamento di sottomarini con capacità di carico di armi nucleari in zona denuclearizzata".
In questo senso, il secondo del cancelliere Hector Timerman, ha insistito sul fatto che il governo britannico "non ha fornito chiarificazioni sull'incidente denunciato, così come non ha fornito alcuna informazione che consenta di confermare o smentire i recenti dislocamenti di sottomarini nucleari con capacità di armamento atomico".
Secondo i mezzi di informazione argentini, la fregata HMS Argyll è salpata il 19 febbraio dalla città di Plymouth per giungere alle malvine durante i giorni del referendum sull'indipendenza delle isole del 10 e 11 marzo prossimo. Si ritiene che la nave sostituisca l'HMS Edinbourgh che attualmente sorveglia l'arcipelago nella cosìdetta missione "Pattugliamento Atlantico del Sud".
Gli Stati Uniti hanno anticipato questo lunedì che manterranno una posizione di neutralità di fronte al referendum del prossimo mese. La Segretaria di Stato statunitense ha segnalato che riconosce "l'amministrazione inglese de facto sulle isole" ma che non assume nessuna posizione sulla loro sovranità.
Traduzione a cura di Puntocritico Onlus – www.puntocritico.net – info@puntocritico.net
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