Corteo e "lezione di Costituzione" all'interno del centro commerciale Porte di Roma
Oltre duecento tra lavoratrici, lavoratori, precari, attivisti dell'Unione Sindacale di Base, realtà sociali del territorio e occupanti delle case di via Casal Boccone, hanno sfilato all'interno del grande tempio dello shopping e dello sfruttamento della capitale, contro il lavoro nei giorni domenicali e festivi.
Il corteo si è snodato per il centro commerciale e si è fermato a megafonare e volantinare davanti a tutti i negozi delle grandi firme: Auchan, H5M, Pimkie, Decathlon, Mediaworld, Leroy Merlin, Ikea, Mc Donald's.
Lo striscione che apre il corteo, le voci che si susseguono al megafono, le bandiere dell'USB, gli slogan dei manifestanti, insomma, oggi il dissenso organizzato ha varcato le soglie di un centro commerciale ed è stata praticata la resistenza a questo scempio che ha come unico scopo quello di ridurre le nostre vite a mere relazioni mediate dal denaro, annullando di fatto socialità, solidarietà e diritti fondamentali come appunto il diritto alla festa.
Tra la sorpresa e la curiosità degli acquirenti, che tavolta manifestano aperta simpatia per chi sta protestando, ed il sostegno dei commessi e delle innumerevoli figure di precari che costituiscono il lavoro vivo della grande, media e piccola distribuzione commerciale, che appena possono escono dai negozi, prendono il volantino e ringraziano, l'USB prosegue la propria azione di lotta e, dopo la "lezione di diritti" dello scorso 25 aprile al centro Commerciale Cinecittà Due, oggi impone la "lezione di Costituzione" a Porte di Roma, per ricordare che all'articolo 17 è previsto anche il diritto al riposo.
L'80% dei lavoratori del commercio e della grande distribuzione sono donne. Il lavoro nei giorni festivi sta rendendo loro la vita sociale e familiare impossibile, tra l'altro con contratti part time e precari e con salari bassissimi che occupano tanto tempo e restituiscono pochissimo reddito. Oggi abbiamo rimesso al centro il diritto dei lavoratori alle feste, ma soprattutto ad un salario e ad un lavoro all'insegna della dignità.
A tenere lo striscione d'apertura del corteo Catia Bottoni, recordwoman della precarietà, che in 12 anni ha collezionato 27 contratti a termine con la Coop e che nei giorni scorsi si è incatenata sotto la sede nazionale dell'Associazione di categoria, perché a breve non avrà più alcun reddito per sostenere i suoi tre figli. Alla manifestazione hanno partecipato le delegazioni delle Federazioni Provinciali USB di Livorno e di Viterbo.
Il decreto del governo Monti, noto come "salva Italia", come da noi profetizzato, sta producendo i suoi effetti nefasti ed evidenziando le sue contraddizioni.
USB, con la manifestazione di oggi, lancia la sua campagna nazionale contro le liberalizzazioni degli orari di apertura degli esercizi commerciali, contro la precarietà e lo sfruttamento.
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