GLI USA A CACCIA DI SNOWDEN
Portogallo e Francia vietano spazio aereo al presidente boliviano Evo Morales costringendolo ad un atterraggio d'emergenza in Austria.
Il ministro della Difesa boliviano, Ruben Saavedra, ha messo a conoscenza che un'ora prima di entrare nello spazio aereo francese le autorità hanno informato che l'aereo non poteva sorvolare il loro territorio. Al momento il capo di Stato boliviano, si trova in buone condizioni in Austria.
Il cancelliere boliviano, David Choquehuanca, ha denunciato a livello internazionale che le autorità di Francia e Portogallo hanno proibito il sorvolo del proprio territorio all'aereo presidenziale di Evo Morales, costretto ad un atterraggio d'emergenza in Austria.
In accordo al report del corresponsabile boliviano, Freddy Morales, questo è accaduto a causa dei sospetti che sul volo fosse presente l'ex agente della CIA, Edward Snowden.
Il giornalista ha evidenziato che il titolare delle relazioni esteri di Bolivia, espone una denuncia a livello internazionale la gravità di questa azione che ha messo a repentaglio le massime autorità del governo boliviano.
Il cancelliere sottolinea l'atto di discriminazione che ha messo in pericolo la stessa vita del presidente boliviano Evo Morales e dei suoi accompagnatori.
"Questi paesi hanno violato le norme internazionali del traffico aereo, il Governo di Francia non ha permesso di sorvolare il proprio spazio aereo e il Governo del Portogallo anche non ha permesso di atterrare all'aeroporto di Lisbona", ragione per la quale, hanno deciso di sollecitare il Governo di Austria per un atterraggio d'emergenza e dove attualmente si trovano.
"Il governo austriaco ha operato in sintonia con quanto stabilito dalle norme internazionali del traffico aereo", dopo che l'equipe boliviano ha comunicato la necessità di dover atterrare in situazione d'emergenza".
Il capo di Stato boliviano, Evo Morales, rientrava dal territorio russo dopo aver partecipato al II Vertice dei Paesi Esportatori di Gas, dove ha sostenuto un incontro bilaterale con il presidente Vladimir Putin e il suo omologo venezuelano, Nicolas Maduro.
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