INCHALLAH EGITTO
Music for peace nel mezzo di una rivoluzione
ALESSANDRIA (EGITTO) – Aggiornamenti in diretta dai volontari di Music for Peace, ancora bloccati in città e in attesa di raggiungere Gaza con i sei container di aiuti umanitari.
Dal diario di missione di oggi, 3 luglio 2013:
Mercoledì 3 luglio 2013 – 12° giorno
Stamane è Gino a raggiungerci in albergo. La giornata si apre con un avviso a tutti i cittadini: DISOBBEDIENZA CIVILE. Ogni negozio è chiuso. Gli uffici serrati. Le infrastrutture deserte. La gente rimane in attesa dell’ora X, lo scadere dell’ultimatum che la forza militare ha dato al presidente Morsi. Per noi è stallo matematico. Il telefono suona. E’ la nostra Ambasciata. Il Dott. Fava vuole avere notizie su di noi, ma non ha nulla di nuovo da comunicare in merito all’autovettura. Non è difficile comprendere il perché. E’ il caos civile. Per le strade sono bandiere e trombe e fischietti. Tutta la giornata è scandita da via vai di gente pronta a presidiare varie piazza. In Sidi Beshr l’assembramento è a favore di Morsi, in Sidi Gaber la gente canta slogan contro il Presidente. Da ieri sera ad ora si contano 4 morti in Agami Hanuvill, tra Montaza e l’albergo in cui siamo. Ad incitare la deposizione del Capo di Governo sono persone di tutte le estrazioni, età, religiosi, laici. Nel primo pomeriggio vediamo colonne di auto della polizia. E’ dal nostro arrivo che non si vedeva la polizia presidiare le strade. L’ultimatum è stato prolungato fino alle 18:00.
Sono le 18:00. Il consigliere della sicurezza nazionale del presidente egiziano conferma: “il golpe militare è cominciato”. Le notizie che abbiamo si confermano e si smentiscono nell’arco di pochi secondi. Chi afferma che Morsi è agli arresti, chi come il portavoce della Fratellanza dice di non sapere dove è, chi è convinto si sia dimesso. I cittadini di Alessandria non terminano la protesta. Il caos si fa più forte. Nella capitale soldati e blindati marciano sulle strade. Le tappe sono il palazzo presidenziale e la tv nazionale. Viene isolato con filo spinato e barriere il palazzo in cui Morsi lavora. E’ l’ora della preghiera del tramonto. Il baccano si calma. Poco dopo è nuovamente il delirio. Morsi dichiara che non mollerà, meglio morire afferma piuttosto che essere condannato dalla storia e dalle generazioni future. Essam el Erian, esponente del partito Libertà e Giustizia, afferma che: “la gente non starà inerme a osservare la ribellione dei militari”. L’esercito non allenta la corda afferma che sacrificherà il sangue pur di vedere la popolazione egiziana libera e non sottoposta a terrore e minacce. All’improvviso colpi da arma da fuoco, sirene, grida infinite. Un fiume di gente si riversa per le strade. Macchine, moto, bus. Bambini, ragazzi, adulti. Non riusciamo a sentirci l’uno con l’altro ad una distanza di pochi centimetri.
Sono le 21:10. Morsi è caduto. Adli Mansour, Presidente della Corte Costituzionale è il nuovo Presidente ad interim. La nuova road map viene disegnata dalla forza militare. Al Qaeda emette la fatwa: “ non abbiate paura fratelli musulmani e nemmeno indugiate, alla fine non saremo noi i vinti. Dimostreremo il contrario”. Intanto la gente è parte integrane di questa festa incessante che durerà per tutta la notte. La quantità di persone è inverosimile, come a volersi liberare di una repressione interna enorme. E’ un oceano in piena, è un caos gigantesco. Siamo nel bel mezzo di una rivoluzione. Non sappiamo cosa accadrà. Attendiamo e osserviamo. Speriamo che tutto ciò possa essere di buon auspicio anche per la carovana. Inchallah…
Cittadini del Mondo
Tutto il diario della missione:
http://www.creatividellanottemusicforpeace.org/index.php/component/content/article/90
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