Unasur esige pronunciamento dell'ONU sull'attentato a Evo Morales
ll cancelliere di Bolivia, David Choquehuanca, ha letto questo giovedì la Dichiarazione di Cochabamba di solidarietà al presidente Evo Morales, che è stato sequestrato per 14 ore in territorio europeo, a causa del divieto di sorvolo dei territori di Francia, Portogallo, Italia e Spagna del proprio aereo 
presidenziale nel quale viaggiava.
Nel documento, i capi di Stato e cancellieri del blocco regionale presenti all'incontro esigono all'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) e ad altre organizzazioni internazionali che si pronuncino di fronte a questa violazione di trattati internazionali e dell'immunità diplomatica della quale è stato vittima il capo di Stato boliviano.
"Esigiamo dall'ONU e dalle altre organizzazioni internazionali che si pronuncino di fronte a questa violazione del diritto internazionale", ha detto il cancelliere boliviano, chiudendo in questo modo la riunione straordinaria dell'Unione delle Nazioni Sudamericane celebrata a Cochabamba.
Nel comunicato, i capi di Stato dei paesi membri del blocco d'integrazione hanno dichiarato inaccettabikle la restrizione del volo imposta all'aereo presidenziale di Bolivia, facendo divenire il presidente Evo Morales un ostaggio.
Allo stesso modo, rigettano le azioni violatrici del diritto internazionale, quale l'inviolabilità del transito aereo al massimo governante di un paese. Esigono con la stessa determinazione ai governi di Francia, Portogallo, Spagna e Italia che presentino le proprie scuse e spieghino le ragioni per le quali è stata presa la decisione di impedire il volo dell'aereo presidenziale boliviano nei loro rispettivi spazi aerei.
Nel testo si è anche concordato di conformare una commissione speciale, composta da tutti i cancellieri dei paesi membri, che si incarichi di fare tutto ciò
che è possibile e necessario per chiarire questo ingiustificabile incidente.
Infine, sollecitano il resto delle nazioni di Unasur e degli altri organismi internazionali che non l'hanno ancora fatto, a pronunciarsi su questo fatto che considerano inamissibile.
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