Qualche giorno fa è stato pubblicato su Il Fatto Quotidiano un articolo dal titolo “Agenzie interinali, gli stipendi dei precari che finiscono nelle casse dei sindacati”.
Noi siamo più che convinti che nel fare sindacato la componente etica non sia un qualche cosa di complementare, ma rappresenti una delle caratteristiche fondamentali per poter svolgere il proprio ruolo in modo credibile ed utile per i lavoratori.
L'articolo riporta in modo molto articolato come Cgil, Cisl e Uil acquisiscono ingenti somme di denaro attraverso un contratto sottoscritto nel 2008 da Epifani, Bonanni e Angeletti per una delle categorie di lavoratori più precari e meno tutelati: i lavoratori interinali.
L'articolo afferma che:” leggendo tra le pieghe del “Contratto collettivo delle agenzie di somministrazione di lavoro”, le vecchie agenzie interinali, si scopre che viene previsto un trasferimento di denaro ai sindacati come “sostegno al sistema di rappresentanza sindacale unitaria”. Stiamo parlando di circa 2 milioni di euro l’anno corrisposti, ormai, dal 2002… Stiamo parlando di oltre mezzo milione di persone (dati 2011 di Assolavoro…)”.
E ancora riporta Il Fatto Quotidiano “…Il sistema è stato introdotto nel 1997 dall’allora ministro Treu e riformato dal centrodestra con la “legge Biagi” nel 2003… …Per questo tipo di attività sindacale, già nel contratto del 2002, si stabilì che le organizzazioni firmatarie beneficiavano di un contributo pari a un’ora ogni 1700 lavorate, dal valore di 7,75 euro l’ora. Nel 2008 quel valore è stato innalzato a 10 euro l’ora. Facciamo due conti: nel 2011 sono state lavorate 316 milioni di ore. Facendo il dovuto rapporto se ne ricavano 1,8 milioni di euro trasferiti ai sindacati. Nel nuovo contratto del settembre 2013, si è migliorato ancora: il compenso verrà corrisposto per un’ora ogni 1500 lavorate. Un aumento del 13% che si somma al 30% precedente. Le ore complessive del 2012 sono diminuite a 302 milioni, ma l’importo suddiviso tra i tre sindacati è salito a 2 milioni…”.
A prescindere dall'utilizzo di tali somme, che in una replica della Cgil al Quotidiano sarebbero per il 70% dedicate a imprecisati “…progetti di insediamento e rafforzamento delle strutture territoriali…”, ci chiediamo come si possa realmente rappresentare il lavoro nel suo complesso se si percepiscono somme di denaro proprio dalla contrattazione sulla forma di lavoro più precaria. In pratica più tale lavoro precario si sviluppa e maggiori sono gli introiti per Cgil, Cisl e Uil. Veramente particolare per un sindacato!
Noi riteniamo che la democrazia e la trasparenza siano cose troppo importanti per non essere maneggiate con cura. Un sindacato generale deve rappresentare gli interessi dei lavoratori, iscritti e non iscritti, e per fare ciò deve avere le mani completamente libere da meccanismi che di fatto lo legano alle aziende o comunque fanno dipendere le proprie entrate da fonti non coerenti con le finalità proprie di un'organizzazione che dovrebbe tutelare il lavoro e contrapporsi a qualsiasi forma di precarietà.
Questi sindacati sono ormai geneticamente modificati: prima le politiche di concertazione e poi quelle di “collaborazione” hanno creato un mostro energivoro che per sopravvivere ha bisogno di cibo a non finire …e il cibo costa.
Abbandonare questi sindacati è ormai indispensabile per costruire una reale alternativa.
E costruire l'alternativa sindacale e sociale è il nostro impegno quotidiano!
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