No Omofobia – Trieste contesta Putin
GLI APPELLI E LE FOTO
In una città blindata in molti hanno contestato Putin chiedendo libertà
Foto di Bruno Carini
L'appello per la manifestazione Anti Putin
Martedì 26 novembre dalle 11 in piazza Sant'Antonio, fontana di Ponterosso, a Trieste in occasione dell’incontro tra il presidente russo Putin e il premier italiano Letta
"S.O.S. RUSSIA”, PUTIN A TRIESTE: SCENDIAMO IN PIAZZA
E a sorpresa, "non solo Vladimir Putin": madrina della manifestazione triestina sarà VLADIMIR LUXURIA
Arcigay e Arcilesbica del Fvg, Certi Diritti, Iris, Uaar e Jotassassina, organizzano una manifestazione per protestare contro le violazioni dei diritti umani nella Federazione russa.
Gli organizzatori: “Una grande bandiera arcobaleno di 100 metri quadri sventolerà sulle arie del Lago dei Cigni per protestare contro le leggi omofobe che puniscono addirittura la propaganda omosessuale.Per un giorno, la storia dei diritti umani passa attraverso il Friuli Venezia Giulia”
"Politica ed Istituzioni non dimentichino "ad arte" la questione dei diritti umani in Russia in favore di meri interessi economici"
“La storia dei diritti umani passa per il Friuli Venezia Giulia. Per questo motivo saremo in moltissimi a manifestare a Trieste per fare sentire la nostra voce a sostegno di tutti i nostri fratelli e sorelle lesbiche, gay e transessuali, vittime in Russia di un regime omofobo e transfobico. Ci aiuterà in questo la popolarità di Vladimir Luxuria e, come affermato in regione col bacio gay e lesbico dei nostri famosi manifesti, accoglieremo il premier Putin con il migliore dei prodotti tipici friulani: la Civiltà!”.
Così Giacomo Deperu, presidente di Arcigay Friuli “Nuovi Passi” Udine e Pordenone, annuncia con Arcigay Arcilesbica “Arcobaleno” Trieste e Gorizia, Associazione Radicale Certi Diritti, ArciLesbica Udine, Associazione Universitaria Iris, Unione atei e agnostici razionalisti – UAAR Trieste e con il fondamentale contributo di Antonio Parisi, direttore artistico delle serate lgbt triestine, "Jotassassina", una manifestazione organizzata per protestare contro le leggi omofobe varate dal Governo di Putin. In occasione del vertice bilaterale Italia Russia , con la presenza dei due premier Enrico Letta e Vladimir Putin, infatti, le associazioni Lgbt manifesteranno il loro dissenso martedì 26 novembre a partire dalle ore 11 in piazza Sant'Antonio – fontana di Ponterosso, per protestare contro le violazioni dei diritti umani nella Federazione russa.
E lo faranno sotto un’enorme bandiera arcobaleno grande 100 metri quadri che, proprio mentre Putin incontrerà Letta a pochi passi dalla piazza, sventolerà sulle arie del "Lago dei Cigni", in onore di due grandi figure omosessuali russe: il compositore Čajkovskij e il ballerino Rudolf Nureyev, ponendo la questione delle gravi leggi omofobe varate dal governo russo e che calpestano di diritti umani fondamentali.
E a sorpresa e con un caso di omonimia che non passerà inosservato, l'attivista per i diritti lgbt, nonchè attrice, condutrice televisiva e scrittrice VLADMIR LUXURIA farà da madrina alla manifestazione contribuendo con la sua indubbia popolarità ad una grande riuscita dell'evento. Nel 2007, Luxuria, da sempre impegnata nella lotta per i diritti lgbt, aveva partecipato ad un Pride proprio a Mosca nel quale subì minacce ed aggressioni.
“Tutti conoscono Putin – spiega il presidente di Arcigay Trieste e Gorizia, Andrea Tamaro –. Forse non tutti sanno che in Russia, soprattutto grazie a Putin e alla Chiesa ortodossa, ci sono ora delle leggi lesive della dignità umana. Due ragazze, due ragazzi non possono nemmeno tenersi per mano perché vige il subdolo divieto di 'propaganda omosessuale'. Questa legge – prosegue – è ormai presente da mesi in Russia, devo si registra un'enorme crescita delle violenze ai danni di omosessuali. Nel silenzio delle istituzioni”."Una legge – racconta Clara Comelli dell'Associazione Radicale Certi Diritti – che rischia di soffiare sul fuoco della discriminazione anche fuori dai confini russi, portando un vento di intolleranza in tutto l'est Europa, dove in Serbia è stato vietato il Pride nazionale per motivi di sicurezza, in Croazia si tenta di frenare il cammino verso i diritti delle persone lgbt con un referendum che modifichi la Costituzione a loro sfavore e addirittura in Ungheria, Paese dell'Unione Europea, si inseriscono elementi omofobi fin all'interno della Costituzione!"
E non manca la critica degli organizzatori anche al sistema politico/istituzionale nazionale e regionale e un appello in tal senso verrà rivolto al Premier Letta e alla Presidente regionale Debora Serracchiani affinchè il tema dei diritti negati non venga totalmente dimenticato "ad arte" di Flavio Romani, Presidente Arcigay Nazionale:"Il Premier Letta abbia il coraggio di parlare anche di diritti in questo importante incontro bilaterale, affinchè gli interessi economici non prevalgano sempre sui diritti umani, gravando sulle spalle delle persone private delle loro libertà."
Tante, fino ad ora, le adesioni ufficiali alla manifestazione. Non hanno voluto far mancare il loro appoggio, garantendo anche la propria presenza a Trieste martedì attraverso i propri rappresentanti : Arcigay Nazionale, Famiglie Arcobaleno Nazionale, Agedo Nazionale, Uaar Nazionale, Casa Internazionale delle Donne – CID, Agedo FVG, Unione degli Studenti FVG, Sinistra, Anticapitalista Fvg, Cobas Trieste, Lista di Sinistra, Collettivo Intifada – Sempre in Lotta Trieste, Movimento Ross@, Sinistra Ecologia e Libertà, Arcigay Reggio Emilia, Arcigay Chieti, Acquolina Trieste, ArciTrieste, ArciLesbica Trento, Circolo L'altra Venere, 15 giugno – Arcigay Vicenza, Antéros LGBTI Padova, Arci Casa dello Studente, Movimento 5 Stelle Fvg con la partecazione della consigliera regionale Eleonora Frattolin.
“Abbiamo potuto constatare direttamente attraverso video e testimonianze – dichiarano gli organizzatori della manifestazione – , le violenze nei confronti della popolazione lgbt russa e degli immigrati, così come tutti gli effetti delle leggi liberticide che nell'ultimo anno sono state promulgate in Russia. Desideriamo denunciare con forza – concludono – queste violazioni dei diritti umani lgbt. Per tutte le lesbiche, gay, bisessuali, transgender. Per tutti coloro che non hanno voce e non solo per loro”.Con cortese preghiera di pubblicazione/diffusione.
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