Assemblea Nazionale di Rossa – relazione di Giorgio Cremaschi
Casa della Pace (Roma) 14 Dicembre 2013
Dispositivo finale approvato dall’Assemblea Nazionale del 14 dicembre
1) ROSS@ ha tenuto a Roma, sabato 14 dicembre, la sua Assemblea Nazionale.
L’assemblea ha approvato i temi fondamentali delle tre relazioni relative al suo programma e analisia politica, alle valutazioni sulla necessità di rompere l’Unione Europea, alle scelte di adesione e organizzazione di ROSS@ come soggetto politico. I contenuti delle tre relazioni sono indicativi e dirimenti rispetto a ogni ipotesi relativa alle prossime elezioni europee. L’assemblea assume tutti i contributi del dibattito.
2) Con l’Assemblea di oggi ROSS@ ha avviato il suo processo costitutivo, attraverso adesioni e tesseramento, per arrivare in modo chiaro alla sua assemblea costituente, indicata per il prossimo giugno.
3) ROSS@ intende proporre e costruire unitariamente il percorso affinché in primavera si arrvi a una grande manifestazione nazionale che dichiari apertamente la rottura dell’Unione Europea e il ripudio delle misure della Troika.
4) ROSS@ invita a rompere gli indugi sul piano dell’attivazione dei gruppi e delle iniziative di lotta territoriali, sia sulle campagne già in corso (referendum contro i trattati europei, diritto alla salute contro i tagli alla sanità, sul “no tav”, sul piano sindacale e sul diritto all’abitare), sia intervenendo attivamente nei conflitti già in corso, sia nei conflitti che si vanno delineando nel nostro paese, contrastando le forze della destra e avanzando apertamente i propri contenuti.
* approvato dall’Assemblea con un voto contrario e 5 astenuti
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Ordine del giorno contro la legge sul femminicidio
L’Assemblea Nazionale di ROSS@, tenutasi a Roma il 14/12/2013, assume come obiettivo e impegno politico la critica e il contrasto alla cosiddetta “legge contro il femminicidio” promossa dal governo Letta-Alfano per le seguenti ragioni:
1) si tratta della ennesima strumentalizzazione della questione politica del corpo e della libertà femminile per varare pacchetti sicurezza e repressione;
2) è una misura fortemente regressiva sul tema della libertà e dignità delle donne (irrevocabilità della querela, aggravante per donne incinte, permesso di soggiorno per donne migranti vincolato al periodo della violenza), dell’autodeterminazione della soggettività femminile;
3) usa il pretesto della “difesa dei territori” per militarizzare e imporre operazioni di polizia anche con l’uso dei militari per servizi di “vigilanza e siti sensibili come i cantieri della TAV di Chiomonte”; di fatto dando copertura di legge a pratiche illegali già in atto da tempo sul territorio;
4) si sanciscono accordi territoriali di sicurezza tra Ministeri, Regioni, enti locali con possibili contribuzioni di privati e altri “corpi pubblici, per un sostegno strumentale, finanziario e logistico finalizzato alla promozione della sicurezza del territorio e soccorso pubblico”.
Non in nostro nome
L’Assemblea di ROSS@
* approvato all’unanimità
(1065)