Reinhard Tristan Eugen Heydrich (Halle, 7 marzo 1904; Praga, 4 giugno 1942) è stato un criminale di guerra nazista tedesco ed uno dei più importanti sostenitori di Adolf Hitler durante il suo dominio sulla Germania. Divenuto ben presto un gerarca nazista, fu stretto collaboratore di Heinrich Himmler nella Gestapo. È principalmente noto per aver governato il Protettorato di Boemia e Moravia nel periodo 1941-1942, compiendo sanguinose repressioni per annientare la resistenza antinazista. Per questo motivo fu ucciso nel 1942 all’età di 38 anni, in un attentato organizzato da partigiani cecoslovacchi. Il 27 maggio del 1942 un commando composto da membri del governo cecoslovacco in esilio addestrato dai britannici del SOE (Special Operations Executive) attentò alla vita di Heydrich. Il gruppo, composto da Adolf Opálka (il capo), Josef Valčík, Jan Kubiš e Jozef Gabčík, riuscì a fermare l’auto su cui Heydrich viaggiava insieme al suo autista, l’SS-Oberscharführer Klein, e a gettargli contro una granata anticarro. Tuttavia ciò non bastò ad uccidere Heydrich che scese dalla macchina e cercò di inseguire i suoi aggressori, prima di accasciarsi svenuto. Su ordine di Himmler fu ricoverato all’ospedale di Praga. Le ferite riportate nell’attentato risultarono però troppo gravi e alle ore 4.30 del 4 giugno spirò per setticemia, anche per la decisione da parte dei medici che lo curavano (e più precisamente per volontà di Karl Gebhardt, capo del servizio chirurgico delle SS) di non somministrargli sulfamidici. Gli attentatori nel frattempo trovarono rifugio presso la chiesa di S.Cirillo e Metodio in via Resslova, ma rintracciati dalle forze di occupazione e impossibilitati a continuare a difendersi scelsero la via del suicidio. Ad Heydrich spettarono tutti gli onori militari. Un grandioso funerale fu allestito a Berlino con tutte le più alte cariche del Reich, Adolf Hitler compreso, che commentò così la sua morte: “È stato stupido ed idiota. Un uomo come lui non doveva esporsi a simili rischi”. Per vendicare Heydrich i tedeschi assassinarono tutti i maschi oltre i 16 anni nel villaggio di Lidice, vicino a Praga, e in seguito lo bruciarono completamente. Il villaggio era effettivamente abitato da partigiani cecoslovacchi, ma non ci sono prove che fosse collegato agli uccisori di Heydrich. La strage fu enfatizzata dalla stampa tedesca, per intimorire i fenomeni di sovversione nei territori occupati, e in seguito anche dalla propaganda Alleata, per screditare internazionalmente il Terzo Reich. Con il nome di Heydrich venne battezzata l’Operazione Reinhard, il piano per la costruzione dei primi tre campi di sterminio tedeschi (Treblinka, Sobibór, e Bełżec). Reinhard Heydrich fu sepolto nel Cimitero degli Invalidi di Berlino, in una tomba a fianco di quella del generale Tauentzien von Wittenberg, eroe della guerra tedesco-prussiana contro Napoleone. Il cippo funebre fu distrutto durante l’occupazione sovietica di Berlino, cosicché oggi la sepoltura risulta priva di qualsiasi segno di identificazione.
(2022)