CHIUDE IL CE.S.P.P.
Uno strumento in meno per lottare contro il femminicidio
Il 27 maggio 2011 il Ce.s.p.p. Centro di Supporto Psicologico Popolare, iniziò un lavoro difficile e mirato nel quartiere depresso di Tor Bella Monaca: da quella data, sono stati raggiunti alcuni importanti obiettivi.
Primo fra tutti: rendere accessibile a tutti l'ascolto e il supporto psicologico abbattendo drasticamente le liste d'attesa e i costi elevati.
In appena due anni il Cespp è diventata una realtà ben radicata nel tessuto sociale di Tor Bella Monaca, e questo è stato possibile portando avanti un lavoro in condizioni di totale autofinanziamento e autogestione, mirato anche e soprattutto sulle donne vittime di violenze. Queste donne, umiliate e sbandate, che non sapevano con quali istituzioni parlare e quale percorso intraprendere, hanno trovato ascolto ed accoglienza con e tramite il Cespp.
Tuttavia, con questo comunicato di oggi, vogliamo sottolineare con molta chiarezza che, a partire dal 14 gennaio 2014, il Ce.s.p.p. sarà impossibilitato a proseguire nel suo lavoro all'interno del quartiere. Più volte in questi anni abbiamo tentato di sensibilizzare le istituzioni locali municipali sul reale rischio dello sfratto che avrebbe di fatto sancito la fine delle nostre attività a Tor Bella Monaca. Nelle stesse occasioni – inutilmente – abbiamo cercato una collaborazione diretta delle istituzioni sulle varie attività del Centro, tramite la concessione di un locale comunale del quale ci siamo impegnati a pagarne le spese vive, ottenendo in cambio un umiliante e urlante silenzio, e tanta indifferenza.
Tutto questo accade quando da tutto il mondo sociale e politico si reclama la creazione di nuovi centri antiviolenza. E accade che la politica e le istituzioni locali permettano la chiusura di uno di questi centri. Questo non è solo uno schiaffo al nostro lavoro, ma alle centinaia di donne morte durante questi anni, e a tutte quelle che per loro fortuna sono ancora vive, grazie al lavoro di chi come noi cerca di fermarne la mattanza.
Non è dunque nostra volontà interrompere il lavoro intrapreso nel 2011 è soltanto la triste realtà, una realtà che ulteriormente penalizza un quartiere come Tor Bella Monaca, che quando avverrà la nostra chiusura, si aggiudicherà un ulteriore triste primato: quello dell’indifferenza al tema del femminicidio.
La redazione di Libera.Tv e l'Associazione LiberaRete in questi anni hanno seguito l'attività del Centro e della sua Presidente Stefania Catallo.
Il CE.S.P.P. ha rappresentato una esperienza partecipata e solidale straordinaria. Esprimiamo ai compagni del CE.S.P.P. la nostra profonda solidarietà. Dopo gli importanti convegni organizzati dal Centro, dopo la straordinaria esperienza teatrale contro il femminicidio a Rebibbia, dopo il riconoscimento generale per l'attività di supporto psicologico in un quartiere così difficile come Tor Bella Monaca di Roma il mancato intervento delle istituzioni locali a difesa della continuità operativa del centro risulta incomprensibile.
Si dice che Roma sia governata da una amministrazione progressista. Se questa amministrazione non difende esperienze come quella del CE.S.P.P. dimostra la distanza abissale tra i proclami e la realtà. Noi siamo con il CE.S.P.P. e speriamo che sia possibile ancora ribaltare la situazione.
Libera.tv e LiberaRete
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