IL LAGER USTASCIA DI JASENOVAC
Cosa accadde dopo l'invasione italiana della Jugoslavia
Domenica 9 febbraio 2014, presso la Casa Rossa di via Monte Lungo 2 a Milano, incontro pubblico sul tema "Giornata della memoria 2014". Interventi di Jean Toschi Marazzani Visconti (storica), Pierino Marazzani (Circolo Culturale Giordano Bruno), Bruno Segre (storico e saggista), Roberto Cenati (Presidente ANPI provincia di Milano), Raffaella Lorenzi (ANED / Associazione Nazionale ex-Deportati) e Luigi Tranquillino (Casa Rossa e consigliere della Zona 2 di Milano). L'iniziativa è stata realizzata con la collaborazione di Circolo Culturale Giordano Bruno, Casa Rossa e sezione ANPI Luigi Viganò di Precotto, Zona 2 Milano. Il Campo di concentramento di Jasenovac fu il più grande campo di concentramento costruito nei Balcani durante la seconda guerra mondiale, creato dallo Stato Indipendente di Croazia e retto di fatto dal fascista ustascia Ante Pavelić, alleato delle potenze dell'Asse. Si trova nei pressi dell'omonimo paese sulle rive del fiume Sava, ad un centinaio di chilometri a sud-est di Zagabria, vicino all'attuale confine croato-bosniaco. Venne edificato tra l'agosto 1941 e il febbraio 1942. I primi 2 campi, Krapje e Bročica, furono chiusi nel novembre del 1941, mentre i tre campi più nuovi continuarono a funzionare fino alla fine delle ostilità nell'aprile 1945: Ciglana (Jasenovac III), Kozara (Jasenovac IV) e Stara Gradiška (Jasenovac V). Vi furono assassinati serbi, zingari, bosniaci, ebrei e oppositori politici croati. Molti erano bambini di età compresa fra i tre mesi e i quattordici anni. Le stime delle vittime degli Ustaša nel campo di Jasenovac differiscono enormemente, essendo oggetto di grosse polemiche etnico-politiche fra serbi e croati, e variano da 50000 a oltre 500000. Questo numero va inserito nel contesto più generale degli spaventosi massacri avvenuti nello Stato Indipendente di Croazia fra il 1941 e il 1945. Comandante del campo era Vjekoslav "Maks" Luburić a cui era affidato il comando dell'area dello stato croato che è circondata dalla Drina: era per questo detto General Drinjanin (Generale della Drina). Jasenovac fu diretto tra gli altri dall'ufficiale ustaša Dinko Šakić, catturato in Argentina nel 1998. Chiamato a giudizio nel suo Paese insieme all'amante Nada Luburić, negarono ogni accusa ma furono condannati a 20 anni di carcere (20 aprile). Fu diretto per due mesi anche dal francescano Miroslav Filipović-Majstorović, che vi era entrato come prigioniero per crimini commessi in precedenza. Espulso dall'ordine nel 1942, fu giustiziato nel 1946. Una tra le efferatezze maggiori fu eseguita da Petar Brzica, studente di legge, che nella notte del 29 agosto 1942 per scommessa uccise 1360 prigionieri sgozzandoli con lo srbosjek e fu nominato "Re delle gole serbe tagliate". Video realizzato per la sezione dell'ANPI, Associazione Italiana Partigiani Italiani, "Nicolai Bujanov" (partigiano sovietico caduto in combattimento nel luglio del 1944 nella zona di Cavriglia in provincia di Arezzo). http://casa-rossa.blogspot.it/ http://giordanobrunomi.wordpress.com/ http://sezanpiluigivigano.blogspot.it/
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