ENRICO BERLINGUER
LA SERIETA' DELLA POLITICA
11 febbraio 2014
Questa giornata di studio non vuole essere solo un ricordo di una persona cara a molti nel trentesimo della morte, ma un esame dei motivi essenziali presenti nella sua iniziativa politica e del suo permanere nel discorso pubblico nonostante il radicale mutamento della realtà in ogni campo. “Serietà” non è il contrario della leggerezza o della giocosità, né sinonimo della gravità o, peggio, della sicumera. “Serietà” significa “consapevolezza piena degli obblighi assunti”, “affidabilità”, “schiettezza”, “sincerità”, “onestà”- come recitano i buoni dizionari. Ciò non attiene soltanto al campo della morale, ma interessa la politica. Dei politici importanti rimangono spesso stereotipate immagini (tanti monumenti a Mazzini, ma i più ignorano che nell’Italia unita morì clandestino sotto falso nome). Una sorte simile è spettata almeno in parte anche a Enrico Berlinguer. Ma è vero che egli abbia oscillato, come si è scritto, tra il consociativismo (intriso di accortezza togliattiana) di una sua prima fase e la chiusura in una supposta ‘diversità comunista’ (intrisa di predicazione ideologica) della ultima fase? O non c’era in lui il senso di un intero tempo politico che si chiudeva e il bisogno di pensarne uno nuovo?
Presiede Aldo Tortorella
Relatori
Francesco Barbagallo – Enrico Berlinguer nella storia d’Italia
Laura Boella – La politica e la vita
Lucio Caracciolo – Il mondo di Berlinguer
Giorgio Lunghini – L’austerità come filosofia sociale
Alberto Melloni – Chiesa e questione cattolica in alcuni scritti di Enrico Berlinguer
intervista e riprese di Roberto Pietrucci
montaggio di Simone Bucci
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