Radio Città Aperta sospende le trasmissioni
La Regione Lazio non rinnova la convenzione per la trasmissione del Consiglio Regionale
"Ci vediamo costretti a sospendere le trasmissioni e a dare vita a iniziative di protesta.
La Regione Lazio, già l’anno scorso aveva tagliato del 50% la convenzione con Radio Città Aperta attiva da anni per la trasmissione in diretta radio e streaming del Consiglio Regionale. Convenzione scaduta il 31 dicembre 2012.
Nei mesi passati abbiamo cercato più volte una interlocuzione diretta con la Presidenza del Consiglio Regionale e un chiarimento sul futuro della convenzione e del servizio.
Abbiamo comunque proseguito la trasmissione delle attività del Consiglio Regionale con continuità e serietà come abbiamo fatto in questi venti anni. Crediamo infatti che la trasparenza e la comunicazione sociale sulle attività istituzionali siano importanti sia per le istituzioni sia per i cittadini. Se la Regione Lazio oggi ritiene che non sia così deve trarne pubblicamente le conclusioni e assumersene la responsabilità.
Radio Città Aperta si è sempre assunta le sue, inclusa quella di essere una radio comunitaria e non commerciale e di privilegiare l’informazione rispetto all’intrattenimento.
Radio Città Aperta è nata ed è abituata a vivere in tempi e condizioni difficili, ma non ha mai rinunciato alla serietà nei rapporti ne' alla difesa della propria indipendenza.
Abbiamo sospeso le trasmissioni – incluse le dirette radio e streaming del Consiglio Regionale – ed entriamo in stato di agitazione, chiamando i nostri ascoltatori a dare una mano, come hanno sempre fatto in trentacinque anni di storia, di attività e di lotte per l’informazione indipendente."
Una regione con un bilancio di decine di miliardi di euro, che sperpera ogni anno varie decine di milioni in regalie, bonus per dirigenti e progetti esterni alle proprie strutture, stanziamenti per testate fantasma – un modo per finanziare clientele ed amicizie – sembra proprio che non riesca a trovare poche decine di migliaia di euro per garantire a una emittente comunitaria storica come Radio Città Aperta di sopravvivere. E dopo più di un anno di sospensione dei finanziamenti la radio romana nata nel 1978 rischia seriamente di sparire dall’etere. I soldi in questione non sono a fondo perduto, e non si tratta certo di un favore. Pochi spiccioli per pagare un impegnativo e costoso lavoro che la redazione di RCA ha sempre svolto in maniera impeccabile, professionale e superpartes, dando da anni la possibilità ai cittadini della regione Lazio di seguire in diretta le sedute integrali del Consiglio Regionale, e ai consiglieri di poter arrivare ai propri elettori il proprio messaggio, senza filtri, senza favoritismi. Un servizio pubblico che le emittenti ufficiali pubbliche – con i loro potenti mezzi e i lauti finanziamenti – non vogliono svolgere e che finora ha svolto l’emittente romana indipendente. Un ruolo che gli è stato riconosciuto ieri dai rappresentanti di numerosi comitati, sindacati, realtà sociali attive a Roma e nel resto del territorio regionale. Oltre che da alcuni consiglieri regionali aderenti a diversi schieramenti. Perché la Giunta Zingaretti non rinnova un appalto che sulle casse della Pisana pesa per un ridicolo zero virgola e che invece permette ai cittadini di accedere a quella “trasparenza” tante volte declamata e mai praticata dalle istituzioni? Davvero si vuol far credere che sia solo un problema di fondi, di austerity? Per ora si sa solo che praticamente tutte le realtà politiche rappresentate alla Pisana sono favorevoli al rinnovamento della convenzione con Radio Città Aperta, per altro già dimezzata nell’ultima versione rispetto agli anni precedenti, a fronte di costi crescenti di gestione del servizio per l’emittente. Invece dal presidente del Consiglio Regionale, il PD Daniele Leodori, nessuna risposta è venuta in quasi un anno alle ripetute e pressanti richieste di chiarimento da parte della redazione di Rca.
Di seguito il report dell’assemblea di ieri che ha posto, direttamente all’interno del Palazzo della Regione Lazio a Roma, la questione:
“Informazione e trasparenza: costo o bene comune? Questo il titolo dell’incontro pubblico, davvero molto partecipato, che si è tenuto ieri, venerdì 21 febbraio, alla Sala Tirreno della Regione Lazio.
Con questo incontro si è voluto affermare un principio: l’informazione trasparente nel rapporto tra istituzioni e cittadini è un bene comune che va salvaguardato. Se tale principio viene ridotto e liquidato come un costo, si deve aprire un ordine di ragionamento completamente diverso.
Stiamo imparando, in questi anni di crisi e misure di austerità, che la riduzione di ogni domanda sociale a costo, non sta portando sviluppo ma recessione, non sta allargando la democrazia ma la sta restringendo.
Radio Città Aperta da quasi venti anni assicura un servizio di informazione pubblica e trasparente tra i lavori del Consiglio Regionale e i cittadini, lo ha fatto con cinque diverse giunte regionali di diverso orientamento politico. Nel 2012 la convenzione tra Radio Città Aperta e il Consiglio Regionale è stata tagliata del 50% ed è ormai scaduta dal 31 dicembre 2012. Radio Città Aperta ha continuato a garantire il servizio in diretta sia via radio sia in streaming, senza alcun compenso, ritenendo di aver fatto il proprio dovere nei confronti dei cittadini e di aver esercitato il diritto all’informazione.
Dopo questo incontro riteniamo che l’assunzione delle proprie responsabilità e la difesa del medesimo diritto passi adesso alle istituzioni della Regione Lazio. Attendiamo nei prossimi giorni una risposta risolutiva – in positivo o in negativo – da parte della Regione Lazio e su questa faremo le nostre valutazioni e tireremo le nostre conclusioni. Certo sarebbe triste se un servizio di informazione pubblica e comunitaria venisse liquidato dopo anni di attività e da una giunta di centro-sinistra.
Vogliamo ringraziare i consiglieri regionali che, indipendentemente dal loro orientamento politico, comprendono e sostengono le ragioni di Radio Città Aperta e vogliamo ringraziare i nostri ascoltatori che ci sono vicini e ad ogni appello rispondono facendoci sentire la loro solidarietà.
Sono intervenuti i consiglieri: Gino De Paolis (SEL – vicepresidente Commissione vigilanza sul pluralismo dell'informazione), Marta Bonafoni (Lista Per il Lazio), Michele Baldi (Lista civica Nicola Zingaretti), Davide Barillari (Movimento 5 Stelle); hanno inviato un messaggio di sostegno i consiglieri: Giuseppe Emanuele Cangemi, Marino Fardelli, Fabrizio Santori.
Hanno aderito: Associazione Stampa Romana, Forum “Salviamo il Paesaggio”, Comitato Malagrotta, Comitato No Corridoio, Comitato Fuori Pista Fiumicino, Associazione A.M.I.C.A., Coordinamento Romano Acqua Bene Comune, Consiglio Metropolitano, Coordinamento dei Comitati Romani contro l'Elettrosmog, Asia-Associazione Inquilini e Abitanti, USB Sanità, Coordinamento Stop I-60, sireneonline.it -mensile della sanità del Lazio.
La Segreteria particolare del Presidente Zingaretti ha inviato un messaggio in cui il Presidente ringrazia per l’invito e si scusa di non poter partecipare a causa di impegni precedenti”.
(1387)