UNIECCOCI
Blitz del centro sociale SCuP di Roma nella sede di Unieco a Reggio Emilia
di Anna Maria Bruni
In corteo dentro la sede di Unieco a Reggio Emilia. 540 km per chiedere chiarezza sulla proprietà dell’immobile che il centro sociale SCuP occupa da 2 anni. Oggi, a pochi giorni dal compleanno che cade il prossimo 12 maggio, e il giorno prima dell’ennesima visita dell’ufficiale giudiziario, una cinquantina di occupanti hanno deciso di fare una pacifica quanto divertita irruzione nella sede della cooperativa.
Insieme a loro anche una trentina di ragazzi dell’ex distretto 42 di Pisa ed altrettanti occupanti del Lab Aq16 di Reggio Emilia, uniti dalla volontà di denunciare la trasformazione di un ente nato dai lavoratori edili all’inizio del secolo con criteri mutualistici, in un colosso di Legacoop con le mani in pasta nelle grandi opere più discusse per opacità come il terzo valico in Liguria, l’inceneritore di Parma o l’Expo 2015, solo per citarne alcune, e vocata al profitto alla faccia delle ricadute sull’ambiente e sui lavoratori. Valga per tutti il bando per coprire i posti di lavoro in Expo, ovvero precarietà elevata a sistema.
Ma anche per rivendicare insieme il sistema di welfare che queste occupazioni producono, costruendo il mutualismo del XXI secolo nello spazio che le Istituzioni abbandonano a favore del pareggio di bilancio.
Un recente tavolo della giunta capitolina, presenti il vicesindaco Nieri, l’assessore Giusi Fantino e il consigliere Gianluca Peciola, gliene hanno dato atto senza sapere però come intervenire a favore della tutela di questo spazio sociale. Perché qui comincia il gioco delle scatole cinesi, secondo il quale dopo aver avocato a sé la proprietà come Unieco, certo Alberto Morelli non viene riconosciuto dalla società cooperativa come figura in relazione con loro se non in passato, mentre si scopre avere lo stesso cognome del presidente della F&F immobiliare, società che però non appare come proprietaria dello stabile di via Nola.
E la stessa Unieco, nell’incontro di oggi, dichiara di non avere nulla a che fare con l’immobile. La pressione esercitata dalla massiccia presenza nonché dalle argomentazioni dei ragazzi ha però ottenuto un risultato: la società si è resa disponibile per un confronto “all’americana” con il sig Morelli, fissando fin da oggi l’incontro per giovedì 15 maggio in Campidoglio, quindi anche alla presenza del Comune. Un risultato che i ragazzi di SCuP giudicano positivamente, perché la necessità di fare chiarezza una volta per tutte sulla proprietà è indispensabile per definire un percorso che dia legittimità al centro sociale.
Ora si tratterà di spiegarlo all’ufficiale giudiziario. “Ma ormai è di casa – dicono i ragazzi – glielo diremo offrendogli un caffè, sorridendo”. Proprio come sono arrivati oggi a Reggio Emilia.
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