TTIP : LA PROPAGANDA RAI
di Cristina Bongiorno
riceviamo e volentieri pubblichiamo
Attenzione, non è un futuro remoto del prossimo millennio. E' ora, imminente, immancabilmente roseo: basta convincersene.
E' l'Europa Unita delle grandi possibilità economiche, il cui destino va allacciato con un partner desiderabile, potente, di prestigio come gli Stati Uniti, un'occasione già matura da cogliere che dagli schermi televisivi si deve inoculare nei nostri sogni.
E' la storia raccontata dallo spot partito nei primi giorni di agosto nell'ambito delle "Campagne di comunicazione del 2014" finanziate dal Governo italiano. Peraltro spot che deve essere fresco fresco di realizzazione, perché ancora non è inserito nella scaletta del sito ufficiale, che dà conto delle varie iniziative ferme a luglio, tra messaggi per il risparmio energetico e "Falladifferenza" sulle immondizie; tra gli avvisi degli incendi boschivi e la sicurezza stradale, tra l'invito a mangiare italiano e il maggio dei libri…
La maschia voce suadente, snocciola le cifre che dalla cornucopia del partenariato si riverseranno in Europa annualmente, nel consueto, accattivante tourbillon di immagini adatte al pubblico adulto, quello che va puerilizzato senza gli si dia il tempo di riflettere.
Insinua che è già cosa fatta, e anche bene. E del resto, anche fosse – e non è – tempo di vacche grasse, chi potrebbe essere quello scriteriato che si oppone al Ttip, il Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti, sigla mai pronunciata nel corso dello spot di un paio di minuti, in fase di negoziato segreto tra una ristrettissima cerchia di avvocati Usa e fidi membri della Commissione Europea? Nessuna bozza del trattato, nessuna traccia, solo mirabolanti certezze di posti di lavoro e quattrini.
Basta abbandonarsi fiduciosi al Governo, buon padre di famiglia tanto quanto il medico aleggiante in spirito nella campagna di comunicazione "Farmaci in gravidanza" che ha narcotizzato il piccolo schermo fino a pochi giorni fa.
Eccolo il bimbo: un bimbo amato, che ha mangiato italiano, ben curato, ora cittadino rispettoso dell'ambiente, inevitabilmente grato dei sogni che si realizzano, più che rosei, d'oro, in serbo con il blindatissimo Ttip.
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