Gli amici di Hitler. Di Eduardo Galeano
Pubblicato il 25 giugno 2010 su Ciudad Futura
Un chiarificatrice testo dello scrittore uruguayano Eduardo Galeano, tratto dalla sua opera "Specchi: una storia quasi universale". Galeano, con mani da esperto chirurgo, seziona e descrive la perfetta simbiosi tra i grandi imperi capitalisti di USA e Germania, di ieri e di oggi, che con l'inestimabile collaboracione della Chiesa Cattolica e della Banca svizzera spianarono il cammino all'ascesa del nazifascismo e alla sua conquista dell'Europa… …alla maggior ecatombe che ha conosciuto la storia umana. Una lettura necessaria e da raccomandare.
“Gli amici di Adolf Hitler hanno una cattiva memoria, ma l’avventura nazista non sarebbe stata possibile senza l’aiuto che ricevette da loro.
Come i suoi colleghi Mussolini e Franco, Hitler potè contare sul beneplacito della Chiesa Cattolica. Hugo Boss vestì il suo esercito. Bertelsmann pubblicò le opere che istruirono gli ufficiali. I suoi aerei volavano grazie al combustibile della Standard Oil e i suoi soldati viaggiavano in camion e jeep marca Ford. Henry Ford, autore di quei veicoli e del libro “L’ebreo internazionale”, fu la sua musa ispiratrice. Hitler gliene rese grazie conferendogli onorificenze.
Conferì onorificenze anche al presidente dell’ IBM, l’impresa che rese possibile l’identificazione degli ebrei. La Rockfeller Foundation finanziò ricerche razziali e razziste della medicina nazista. Joe Kennedy, padre del presidente, era ambasciatore degli Stati Uniti a Londra,ma sembrava di più ambasciatore della Germania. E Prescott Bush, padre e nonno di presidenti, fu collaboratore di Fritz Thyssen, che mise la sua fortuna al servizio di Hitler. La Deutsche Bank finanziò la costruzione del campo di concentramento di Auschwitz. Il consorzio IGFarben, il gigante dell’industria chimica tedesca che in seguito passò a chiamarsi Bayer, Basf o Hoechst, usava come porcellini d’india i prigionieri dei campi, e inoltre li usava come manodopera.
Questi operai schiavi producevano di tutto, compreso il gas che li avrebbe uccisi. I prigionieri lavoravano anche per altre imprese, come Krupp, Thyssen, Siemens, Varta, Bosch, Daimler Benz, Wolkswagen e BMW, che erano la base economica dei deliri nazisti. Le banche svizzere guadagnarono fortune comprando da Hitler l’oro delle sue vittime, i loro gioielli e i loro denti. L’oro entrava in Svizzera con incredibile facilità, mentre la frontiera era chiusa ermeticamente per i fuggiaschi in carne e ossa. La Coca Cola inventò la Fanta per il mercato tedesco nel bel mezzo della guerra. In quel periodo, anche Unilever, Westinghouse e General Electric moltiplicarono là i loro investimenti e i loro guadagni. Quando la guerra finì, l’impresa ITT ricevette un indennità milionaria perchè i bombardamenti alleati avevano danneggiato le sue fabbriche in Germania.”
Eduardo Galeano. (Uruguay, 1940-2015)
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