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IMMIGRAZIONE : Karawan Fest a Torpingattara – il sorriso del cinema migrante

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Karawan Fest

Il sorriso del cinema migrante

Roma, dal 27 al 29 novembre 2015 – IV edizione  – Il festival delle commedie da ogni angolo del mondo, a Tor Pignattara, con lungometraggi e corti, focus su India e Bangladesh, un concerto, una mostra fotografica e un dibattito sulle migrazioni e la narrazione di viaggio.

Libera.tv ha intervistato Claudio Gnessi e Carla Ottoni sui contenuti, il significato e gli obiettivi di un Festival che si tiene in uno dei quartieri più complessi di Roma. Esperienze come queste dimostrano che per affrontare correttamente la questione epocale delle migrazioni serve apertura mentale e lavoro culturale. Gli stereotipi alimentano il razzismo e l’incomprensione reciproca. Karawan Fest è una occasione di crescita per la comunità di Torpignattara e per tutti coloro che non riununciano, anche nei momenti più oscuri, alla curiosità dell’intelligenza. (J.V.)


Claudio GnessiSi tiene a Roma, nel quartiere Torpignattara, dal 27 al 29 novembre 2015, con ingresso a sottoscrizione – presso l’ex aula consiliare del Municipio (Via dell’Acqua Bullicante, 2), la quarta edizione di Karawan Fest, il primo (e unico) festival di cinema che affronta i temi della convivenza, dell’identità, dell’incontro tra culture in tono programmaticamente non drammatico, partendo dalla convinzione che il sorriso sia il terreno d’incontro naturale fra le diverse culture del mondo, il “luogo” ideale in cui scompaiono le differenze e ci si riscopre umani. Proiezioni di lungometraggi, cortometraggi, una mostra fotografica, un concerto e un incontro pubblico animeranno la tre giorni del festival, diretto da Carla Ottoni e Claudio Gnessi, con un programma speciale che prevede un focus dedicato al cinema di India e Bangladesh, le cui comunità sono tra le più numerose a Tor Pignattara. Sarà anche allestito un Baby Point, a cura di Città delle Mamme, per cambiare e allattare i bambini.

Un’esplosione di colori, suoni e danze investirà il popolare e multietnico quartiere, dove il progetto è nato e continua a svolgersi, per proporre un modello di convivenza basato sul piacere della scoperta e della partecipazione e offrire un nuovo punto di vista su Paesi poco conosciuti, o rappresentati attraverso stereotipi e cliché, che non rendono giustizia a cinematografie incredibilmente intense, colorate e vitali. Il programma di venerdì 27 novembre prevede alle ore 19:30 l’inaugurazione della mostra fotografica “Sonny Story”, di Marcello Scopelliti, la vita di uno dei tanti ragazzi indiani della Pianura Pontina, un appassionante viaggio fotografico tra il Punjab e l’Italia. ACarla Ottoni seguire, il meglio della produzione indiana, con due commedie, Aiyyaa, di
Sachin Kundalkar, film pieno di umorismo, energia e passione, che esplora il tema del desiderio femminile al ritmo travolgente delle danze bollywoodiane, quindi Sulemani Keeda, diretto da Amit V Masurkar, eletto miglior film indipendente indiano del 2014, una spassosa slacker comedy che prende in giro miti e riti di Bollywood attraverso la storia di una scombinata coppia di sceneggiatori. Quindi, sabato 28 novembre alle ore 19:00, concerto dei Moon Stars Studio, formazione di giovani musicisti di origine bengalese, con l’accento romano e il cuore a Dhaka. A seguire, il lungometraggio bengalese Television, di Mostofa Sarwar Farooki, astro nascente del cinema del sud-est asiatico, che racconta la reazione degli abitanti di una cittadina al divieto di ogni forma di immagine e di immaginazione in quanto potenzialmente pericolosi. Quindi, la commedia romantica Dum Laga Ke Haisha, di Sharat Katariya, la storia di una coppia di giovani alle prese con la tradizione, i sentimenti e il desiderio di realizzare le proprie aspirazioni.

Karawan FestDomenica 29, giornata conclusiva dell’evento, con una selezione di cortometraggi di animazione dalla Siria, seguita da un incontro con artisti, registi, giornalisti ed esperti del settore (da Raffella Cosentino a Carolina Popolani, da Leonardo De Franceschi, a Khalid Chaouki, ma anche Celeste Costantino e Giulia Pietroletti) e la proiezione, in chiusura, di Andalousie Mon Amour, commedia satirica marocchina diretta da Mohamed Nadif sull’immigrazione clandestina, un omaggio a tutti gli harragas che partono con il sogno dell’Europa. KarawanFest è un progetto sul recupero degli spazi per restituire al quartiere di Tor Pignattara il cinema di cui è orfano da oltre 30 anni. Dal 2012, schermo e proiettore in spalla, gli organizzatori trasformano spazi abbandonati e in disuso in luoghi in cui le persone possano re-incontrarsi e godere del rito collettivo dello schermo cinematografico illuminato. Tra scorribande e improvvisazioni per i vari angoli del quartiere sono stati realizzati diversi eventi, incluso l’omaggio a Claudio Caligari a pochi giorni dalla sua scomparsa, con la proiezione del cult ‘Amore tossico’ al Parco Giordano Sangalli cui hanno partecipato centinaia di persone.

 “In questi giorni di grande tristezza – sottolineano i direttori artistici – in cui è impossibile non essere sconvolti e risulta difficile orientarsi nel mare di notizie, opinioni e punti di vista che si susseguono incessantemente sui nostri schermi, noi di Karawan ci siamo interrogati sul senso più profondo del nostro progetto, concepito come una festa che abbatte le barriere tra culture con il potere di una risata. E abbiamo deciso di andare avanti…”. Al link https://www.youtube.com/watch?v=mjczcF0-ye4&feature=youtu.be è visibile un trailer di questa edizione del festival.

Niente è più rivoluzionario di una risata. Niente è più democratico del sorriso. Niente è più sovversivo della commedia. Venite a sorprendervi, al Karawan Fest.

Karawan Fest 2015 Il Sorriso del Cinema Migrante è un evento ideato e organizzato da Associazione culturale Bianco e Nero; in collaborazione con CDQ Torpignattara Onlus; con il patrocinio di: Biblioteche di Roma; partners: Yalla Shebab Film Festival (Lecce), Teatro Studio Uno, TokiTitles, Associazione Commercianti di Tor Pignattara, Sultana-Abbigliamento indiano e Città delle Mamme Onlus.


Per informazioni
www.karawanfest.it
info@karawanfest.it
www.facebook.com/karawanfest


PROGRAMMA KARAWAN FEST 2015

PROGRAMMA

VENERDI 27 NOVEMBRE

ore 19.30_ Inaugurazione mostra fotografica di Marcello Scopelliti

SONNY STORY La vita di Gurjeet Singh, per gli amici Sonny: uno dei tanti ragazzi indiani della Pianura Pontina. Dal mercato ortofrutticolo dell’Agro al Gurdwara, il luogo di preghiera della comunità Sikh, un viaggio appassionante tra il Punjab e l’Italia, alla scoperta dell’altro e di noi stessi. 

ore 20.00_AIYYAA

Sachin Kundalkar, India, 2013, 145’, V.O. (Hindi) sott. ITA

Meenakshi è una giovane marathi che vive sulle nuvole tra sogni e fantasie ad occhi aperti in cui immagina di essere una famosa attrice di Bollywood. In realtà abita con la famiglia in un appartamento a pochi passi da un grande cassonetto della spazzatura, usato da tutto il quartiere come discarica. Dotata di un potentissimo olfatto, un giorno Meenakshi è colpita dal profumo intenso che sembra provenire dall’affascinante Surya, un pittore schivo di origini tamil, di cui s’innamora all’istante. Mentre i suoi genitori le hanno finalmente trovato un marito dolce e premuroso, Meenakshi passa le sue giornate a inseguire la scia del profumo di Surya per scoprirne la misteriosa origine, fino al rocambolesco finale. Un film pieno di umorismo, energia e passione, che esplora il tema del desiderio femminile al ritmo travolgente delle danze bollywoodiane.

ore 22.30_SULEMANI KEEDA (Writers)

Amit V Masurkar, India, 2014, 89’, V.O. (Hindi) sott. ITA

Il miglior film indipendente indiano del 2014 è una spassosa slacker comedy che prende in giro miti e riti di Bollywood. Dulal e Mainak sono una coppia scombinata di sceneggiatori: il primo è timido e impacciato, il secondo eccessivo e pasticcione. Il loro sogno è sfondare a Bollywood e pare realizzarsi quando vengono ingaggiati da Gonzo, figlio di un potente producer che ama Tarkovsky e punta a conquistare pubblico e critica con il suo esordio da attore. Tra i complicati brainstorming per lo script e la caccia continua alla donna giusta, i due dovranno fare i conti con gli imprevisti dell’amicizia e dell’amore.

SABATO 28 NOVEMBRE

ore 19.00_ Moon Stars Studio in concerto

Contaminazioni di generi e suoni da tutto il mondo con questi giovani musicisti di origine bengalese, con l’accento romano e il cuore a Dhaka.

ore 20.00_TELEVISION

Mostofa Sarwar Farooki, Bangladesh, 2013, 106’, V.O. (Bengali) sott. INGLESE

Il sindaco di una cittadina immaginaria nel Bangladesh rurale bandisce ogni forma di immagine dal paese e ogni forma di immaginazione come potenzialmente pericolosa. Ma una giovane ragazza non si rassegna e con un gruppo di abitanti è intenzionata a far soffiare il vento del cambiamento, che non si può sperare di arrestare chiudendo le finestre e che alla fine coinvolge tutti gli abitanti del paese, compreso il sindaco. L’opera che ha portato alla ribalta internazionale Farooki, definito da Variety “un astro nascente del cinema del sud-est asiatico” e rappresentante di punta della nuova generazione del cinema bangladese.

ore 22.00_DUM LAGA KE HAISHA (My Big Fat Bride)

Sharat Katariya, 2015, 110’, India, V.O. (Hindi) sott. ITA

Una commedia romantica, intensa e divertente, che ritrae una coppia di giovani alle prese con la tradizione, i sentimenti, e il desiderio di realizzare le proprie aspirazioni, sullo sfondo di alcuni importanti cambiamenti sociali per l’India. Nei primi anni ’90, il giovane Prem porta avanti una polverosa bottega di cassette musicali, mentre l’avvento del CD sta per sconvolgere la sua routine. Costretto dai genitori a sposare la timida Sandhiya, che è qualche taglia più in là del suo ideale femminile, Prem si ritrova sempre più stretto tra una moglie che non desidera e l’incapacità di affrontare la situazione. Sull’orlo dell’autodistruzione, troverà proprio in Sandhiya una complice inattesa per decidersi a realizzare qualcosa di buono e scoprire che l’amore, quando arriva, trova sempre la taglia giusta.

DOMENICA 29 NOVEMBRE

ore 17.30_HUMANS, NOT NUMBERS: SKETCHES OF SYRIA, V.O. sott. ING

13 cortometraggi, 13 stili differenti, una rivoluzione: il cinema siriano resiste alle barbarie della guerra e ci ricorda come la nuova vita nasce dalle macerie della Storia.

War on Famous Canvas, Amjad Wardeh, 2014, 2′

Canvas on Mixed Media, Jalal Maghout, 2013, 5′

A Spring Tale, Dani Abo Louh e Mohamad Omran, 2011, 5′

Suleima, Jalal Maghout, 2015, 15′

The Wind, Lina Ghaibeh, May Ghaibeh, Sawsan Nourallah e Ibrahim Ramadan, 2015, 4′

Fade to Black, Majoneeh, 2015, 1′

Goal to Syria, Amjad Wardeh, 2014, 4′

No Difference, Wael Toubaji, 2014, 3′

Metaphor, Wael Toubaji, 2015, 3′

Silent Thoughts, Waref Abu Quba, 2009, 6′

Survival, Yamen Alkhatib, 2015, 4′

Garbanzos, Ammar Nassri, 2014, 3′

In Damascus, Waref Abu Quba, 2014, 4′

 

a seguire_Immaginario delle migrazioni e narrazioni del viaggio.

Incontro con:

Raffella Cosentino, giornalista, regista

Carolina Popolani, regista, giornalista

Leonardo De Franceschi, ricercatore Università Roma Tre

Khalid Chaouki, deputato

Celeste Costantino, deputato

Giulia Pietroletti, Assessore Municipio V

 20.00_ANDALOUSIE MON AMOUR

Mohamed Nadif (Marocco, 2011, 86′, V. Arabo, Sott.ITA)

Deliziosa e satirica commedia sull’immigrazione clandestina e omaggio a tutti gli harragas, l’esordio di Mohamed Nadif racconta la storia di Said e Amine, due studenti di Casablanca che sognano l’Europa. A bordo di una piccola barca e con l’aiuto di un maestro di scuola, i due partono dal loro villaggio verso le coste spagnole. Un naufragio li separerà. Mentre Amine torna nuovamente in Marocco, Said è convinto di essere approdato su una spiaggia dell’Andalusia dove però accadono cose piuttosto strane…


Karawan – Progetto

Nasce Karawan il primo festival sui temi dell’immigrazione, dell’incontro-scontro fra culture, della tolleranza e dei diritti migranti dal tono programmaticamente non drammatico.

Karawan nasce a Torpignattara, cuore multietnico di Roma, in quanto la convivenza (tollerata, forzata, imposta, accettata) con le comunità migranti per noi è un dato di fatto. Il nostro privilegiato punto di vista ci ha consentito di dismettere i panni paludati del festival “serioso”, “impegnato”, “critico” e ci ha reso semplice e naturale l’assumere invece i connotati di un Festival “gioioso”, “chiassoso”, “mobile”, “vivo”.

Per questo saremo sempre in movimento, saremo cangianti, saremo improvvisati.

Non cerchiamo il consenso intellettuale ma quello delle comunità migranti che hanno fatto di Torpignattara e dell’Italia la loro casa.

Non abbiamo l’ambizione di denunciare ma di integrare.
Non abbiamo intenzione di spiegare ma di divertire.
Non ci interessa tendere una mano ma abbracciare.

Siamo senza padroni, padrini, amici o compagni di merende. E quindi ci finanziamo completamente attraverso la piattaforma di crowd funding Indiegogo.

 

 

 

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LiberaRete Associazione di Promozione sociale LiberaRete

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