Armando Cossutta : “la politica non è solo fare domande ma trovare risposte”
Il ricordo di Iacopo Venier – direttore di Libera.tv
Fonte video : Archivio Pavan
Armando Cossutta ci lascia e ci sentiamo tutti più soli. Chi, come me, lo ha per lungo tempo seguito e sempre stimato ma anche chi lo ha avversato e combattuto fuori e dentro i partiti in cui ha militato, tutti dovranno riconoscere che oggi scompare uno dei protagonisti della storia della Repubblica italiana, della sinistra, del movimento comunista italiano ed internazionale. Mille sono gli aspetti da cui si può provare a raccontare un dirigente che si è impegnato in innumerevoli battaglie. Io ricordo una lezione di Armando che mi ha segnato. Un giorno, in uno dei mille incontri che ho avuto con lui nel suo ufficio, si stava insieme commentando la storia di un altro grande dirigente comunista, suo antagonista storico, Pietro Ingrao. Io, che non sono mai stato un “cossuttiano storico” ma che con Cossutta ho condiviso tra le più importanti scelte politiche della mia vita, subivo in parte il fascino di un uomo come Ingrao capace di volare alto ed evocare le principali sfide di fronte a noi. Cossutta mi disse schietto “Caro Jacopo ricorda la politica non è solo fare belle domande ma prima di tutto trovare le giuste risposte”. Un richiamo non al pragmatismo ma alla necessità, per cambiare davvero “lo stato di cose presente”, di fare sempre i conti con la realtà. La sua gentilezza, i suoi modi educati e cortesi, il suo legame profondo con la dimensione familiare ed affettiva convivevano in Armando Cossutta con la dura concretezza ed una forza quasi brutale con cui affrontava, senza paura di sporcarsi le mani, tutti gli aspetti della politica dalla indicazione delle prospettive alla cucina quotidiana del partito. E’ questo, credo, che ne ha fatto un protagonista indiscusso, un antileader (ha sempre rifiutato di fare il Segretario dei “suoi” partiti) che non ha mai perso il carisma. Armando Cossutta ha attraversato, da protagonista, tutta la storia del secolo scorso. In questo viaggio la ricerca di risposte, di soluzioni, di vie d’uscita tentando di non perdere la direzione finale è stata la strada che Cossutta ha dovuto e voluto seguire dopo la rottura con Berlinguer quando si rese conto, prima di tantissimi altri, che il suo vero partito il “PCI” stava subendo una “mutazione genetica”. La resistenza dentro il PCI prima, la sfida accettata e vinta di Rifondazione Comunista ed infine il tentativo estremo di difendere uno spazio politico con i Comunisti Italiani sono gli elementi che caratterizzano la storia del Cossutta maturo. Lo voglio ricordare ripubblicando un video (recuperato dall’archivio Pavan) che lo ritrare nel momento forse più esaltante di tutti. Una vera e propria vittoria. L’esito, nel 1992, delle prime elezioni che segnarono la presenza di Rifondazione Comunista nella storia politica italiana. Quel partito e quello spazio politico sono merito di Armando Cossutta della sua lucidità, del suo pragmatismo, della sua caparbietà. Poi ci sono state altre battaglie, scontri, rotture, parziali vittorie e tante sconfitte fino alla scelta di tornare al suo primo e fondamentale impegno, quello antifascista. Armando Cossutta portava sempre al petto il simbolo dell’ANPI che gli riconosceva il merito di aver combattuto per la libertà dell’Italia e di tutti noi. E’ morto da partigiano e da comunista non pentito. Oggi e per sempre mi/ci mancherai. Ciao Armando.
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