SESTO (MI): Multinazionale GE licenzia 236 operai
I lavoratori e le istituzioni locali chiedono l’intervento del Governo
Interviste a cura di Alfredo Comito – LiberaRete – Libera.Tv Lombardia
Gli operai della ex Alstom Power, assorbita dalla americana General Electric, hanno tenuto un presidio e ottenuto un incontro con il sindaco di Sesto San Giovanni (MI) per chiedere l’intervento del Governo nell’ennesima storia di speculazione sul costo del lavoro e delocalizzazione degli impianti produttivi, questa volta in un settore strategico come quello dell’energia. Proprio due mesi fa’, la multinazionale GE acquisiva il gruppo che in oltre 16 anni aveva riunito in sé le numerose società che rappresentavano il meglio nei settori dell’ingegneria e dell’elettromeccanica in Italia facendo così della Alstom Power un polo a elevato contenuto tecnologico. Ma quando una multinazionale assorbe altre aziende si sa, poi c’è la c.d. ristrutturazione o, nel linguaggio più edulcorato, la razionalizzazione delle risorse in funzione del saggio di profitto. Dunque, la GE presenta il conto e senza perdere tempo: 236 licenziamenti, chiusura del sito produttivo di sesto e trasferimento dei macchinari all’estero dove il lavoratore costa molto meno. Un’amara realtà che riguarda sempre più lavoratori in Italia costretti a competere con quelli di Paese più poveri, dove diritti e costi per il lavoro e per la sicurezza sono decisamente più bassi. Una competizione impossibile da vincere che sta rendendo il nostro Paese sempre più povero di risorse, competenze e prospettive nei settori che dovrebbero dettare l’economia del domani. La demolizione dell’art.18 e dello Statuto dei lavoratori, il vero nemico degli investimenti secondo il Governo, continua a non produrre crescita dell’occupazione stabile, né fiumi di investitori stranieri che, anzi, acquistano i pezzi migliori della nostra economia e li portano altrove.
L’assenza di una politica economica da parte dei governi che in Italia si sono succeduti in questi ultimi 20 anni e l’attuale obbedienza alla legge del libero mercato difesa dalle direttive europee, rendono sempre più facile per le multinazionali muovere capitali e mezzi, e sempre più difficile per i lavoratori difendere lavoro, salario e stato sociale.
Parlano Andrea Rivolta vice-sindaco di Sesto San Giovanni (MI), Onorio Rosati PD Gruppo Consigliare Regione Lombardia, Pierfranco Arrigoni ex Segretario Regionale FIOM-CGIL, Michele Michelino Centro Iniziativa Proletaria Sesto San Giovanni.
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