ESSERE DONNA AI NOSTRI GIORNI
– mercoledì, 25 novembre 2015
Una giornata importante, quella di oggi, una giornata dedicata alle donne vittime di violenza.
La necessità di dover istituire una giornata di mobilitazione in difesa del sacrosanto diritto al rispetto delle donne la dice lunga sulla reale condizione delle stesse ai nostri tempi.
Negli anni 70, ai tempi del movimento femminista, in Italia le donne combattevano per l’equiparazione dei diritti. Oggi sono costrette a combattere contro un sistema che le priva non solo dei diritti, ma della dignità umana.
Costrette a vivere l’umiliazione di non godere neppure della dovuta tutela dalle leggi di stato in materia di violenza.
Costrette a vivere in una condizione di isolamento dalla società e dal mondo del lavoro.
Abbandonate al loro destino fatto di scelte obbligate, dal ruolo di madri, di mogli, di lavoratrici. Negli ambiti istituzionalmente riconosciuti e nei quali le donne vengono implicitamente ghettizzate si consumano i più orrendi delitti, fatti non solo di percosse ma di violenze psicologiche, di atti repressivi, di emarginazione.
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un inesorabile smantellamento delle poche “virtù” riconosciute alle donne, a partire dalle condizioni lavorative.
L’esonero dal lavoro notturno, l’agevolazione delle turnazioni finalizzata a conciliare lavoro e famiglia, l’astensione per maternità sono solo alcuni degli ambiti dove i nuovi modelli contrattuali sono già stati applicati.
Il restringimento di tali diritti chiude in una morsa le lavoratrici, ancor peggio se le stesse hanno avuto l’ardire di scegliere di metter su famiglia.
Private delle tutele contrattuali, sono costrette a subire la più subdola delle discriminazioni, quella messa in atto dallo Stato, che le priva di qualsiasi forma di sostentamento, di un alloggio garantito, del diritto alle cure mediche essenziali.
La necessità di costruire una rete di connessione tra le diverse realtà, che attraversi trasversalmente tutti gli ambiti nei quali le donne vivono la quotidianità, non è più rimandabile.
Solo attraverso la connessione delle lotte saremo in grado di rovesciare la tendenza distruttiva posta in atto dal Governo, riappropriandoci delle tutele e degli spazi conquistati anche a costo della vita.
Affinché ad ogni lacrima di sangue venga resa giustizia partiamo da qui, partiamo da noi!
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