MILANO: ASSEMBLEA CITTADINA PER LO SCIOPERO NAZIONALE
I sindacati di base non aderenti all’accordo del 10 gennaio denunziano la mancanza di democrazia nei luoghi di lavoro
Interviste a cura di Alfredo Comito – LiberaRete – Libera.Tv Lombardia
Presso il centro sociale ALDO DICE 26 X 1, all’interno dell’ex palazzo Alitalia occupato da oltre 170 famiglie in attesa di alloggio, si è tenuta un’assemblea pubblica organizzata dai sindacati di base non aderenti all’Accordo sulla Rappresentanza del 10 gennaio concepito per garantire la “pace sociale” a discapito del “conflitto” come invece sancito dalla Costituzione tramite il diritto di sciopero, unica arma dei lavoratori per rivendicare legittimamente migliori condizioni di vita e di lavoro.
Chi lo ha firmato, infatti, si impegna a non scioperare su tutti gli accordi siglati attraverso le c.d. “politiche di raffreddamento”, ad adottare “sanzioni” qualora dovesse mancare, e si vincola la partecipazione alle elezioni RSU aziendali alla sua adesione.
Nel sindacalismo di base, nato negli anni ’90 proprio per difendere il “conflitto” e l’indipendenza del sindacato, l’accordo ha causato una profonda spaccatura tra chi vi ha aderito per poter ancora accedere alle elezioni RSU aziendali e chi, come la CUB, S.I.Cobas e USI AIT lo hanno rifiutato denunziando, invece, la cancellazione della democrazia nei luoghi di lavoro essendo stato impedito ai lavoratori di scegliere tra tutti i rappresentanti.
Lo sciopero, indetto contro la guerra e per i diritti negati su casa sanità e istruzione, vuole raccogliere tutte le forze sociali che si oppongono alla deriva autoritaria in cui il dissenso dei cittadini viene recintato, circoscritto e zittito.
L’opera del governo del “rottamatore” non ha prodotto alcun beneficio per le classi che patiscono i morsi dei salari bassi e della precarietà, e ancor più per coloro che hanno perso il lavoro e che trovano nella NASPI di Renzi (Nuovo Assegno Sociale per l’Impiego), un conto più magro di quello assegnato in precedenza dal dottor Monti.
Una terapia degna di essere definita oltre l’accanimento quella che i vari “dottori” della economia e della politica dell’’immagine sottopongono ai lavoratori, pensionati, giovani e disoccupati d’Italia e d’Europa.
Una terapia che continua a traghettare le ricchezze dalle tasche dei cittadini a quelle delle multinazionali di ogni fatta, finanza inclusa. Lo sciopero del 18 marzo vedrà due manifestazioni a Milano (Piazza Cairoli h:9.30) e Napoli (Piazza Dante h: 9.30).
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Errore grave, lo sciopero del 18 marzo lo ha indetto CUB- Usi-Ait -Si Cobas-Sgb.
Avete menzionato come sindacato l’usi, questo sindacato non fa parte dell’usi-ait, Vi prego di correggere questo gravissimo errore.
Gentile Costantino, i dati riportati ci sono stati forniti dagli organizzatori della assemblea. Nel commento audio sono correttametne riportate le sigle cub sicobas e usiait. Il titolo dell’Articolo riportava la sigla USI rispecchiando ciò che indica il manifesto dell’evento. Comunque provvediamo ad integrare il titolo con la dicitura USI AIT. Grazie.