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CINEMA : Bene le presenze +15% – Cresce anche la qualità?

CINEMA : Bene le presenze +15% – Cresce anche la qualità?

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CINEMA : DATI CONFORTANTI PER IL NUMERO DI SPETTATORI

Resta il dubbio sulla qualità dell’offerta

di Pietro Venier


 CinemaSono usciti in questi giorni gli ultimi dati di Audiomovie – la struttura che associa molti dei gestori di sale e che per questi si occupa di monitorare il pubblico – sulle presenze nelle sale cinematografiche italiane nel primo semestre 2016.

Si tratta di dati molto positivi per i gestori delle sale che confermano “il trend di crescita a due cifre” già registrato nel corso del 2015.  Il primo semestre 2016 chiude infatti a +15,0% rispetto allo stesso periodo del 2015. I biglietti venduti salgono così a quota 59.014.567.

Il comuncato di Audiomovie ci informa anche che il pubblico italiano preferisce sempre di più i multiplex. Nel periodo monitorato infatti solo il 2,5% degli spettatori si è recato in un cinema monosala mentre il resto ha preferito cinema con più schermi. Infatti il 54,9% degli spettatori delle Concessionarie ha scelto una struttura con 8 o più schermi, il 16,7% con 6-7 schermi, il 21,4% con 3-5 schermi, il 4,5% con 2 schermi.

E’ Firenze a guidare la classifica degli incrementi +17,9% . Segue Roma con un importante +16,8% e poi Milano +13,2%, Torino +11,8%, Napoli +9,1%.

Ma quali film hanno preferito gli italiani? Sul podio dei film più visti nel semestre “Quo Vado?” resta saldamente al primo posto seguito da “Perfetti sconosciuti”. Solo terzo “Revenant-Redivivo” e per una volta il cinema made in Italy ha la meglio sulle produzioni hollywoodiane. Star Wars è fuori dal podio.

Possiamo quindi dire che tutto va bene? Un pubblico più numerso in sala fa certamente bene a tutto il mondo del Cinema ma non basta a cancellare i problemi dell’industria cinematografica e, ovviamente, non è affatto un sintomo della qualità delle pellicole proposte.

Oggi per convincere gli spettatori a pagare un biglietto servono giganteschi investimenti pubblicitari fuori dalla portata di produttori medi e piccoli. La distribuzione segue una logica puramente commerciale che relega i film più “difficili”, quando va bene, ad un ruolo ancillare. I pubblico non è aiutato a crescere nella ricerca di qualità e contenuti ma è “educato” a consumare Cinema come un qualsiasi altro prodotto.

Le sale sono diventate molto simili a “supermercati” dove vince la pubblicità o il prodotto che soddisfa i gusti più basilari. C’è molta strada per riportare la Cinematografia al quel ruolo di “settima arte” che ancora, teoricamente, le spetta.


Per consultare i dati completi clicca qui – Audiomovie

 

 

 

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