LE GUARDIANE DELLA TERRA IL 22 SETTEMBRE IN PIAZZA PER IL #FertilityFake
Appello di Marica di Pierri per una mobilitazione in favore della salute delle donne
In vista del #FertilityFake del 22 settembre le “Guardiane della Terra” sono scese in campo con una iniziativa allo scopo di denunciare come l’intero Manifesto per la Salute della Donna, lanciato dal Ministro della Salute Lorenzin la primavera scorsa sia una ben confezionata scatola vuota e a tralasciare colpevolmente ambiti di analisi e di intervento di vitale importanza, se l’obiettivo reale è quello di tutelare la salute delle donne.
La 1° Giornata Nazionale della Salute della Donna, celebrata dal governo il 22 aprile 2015, ha infatti individuato 10 aree tematiche considerate prioritarie per garantire la piena tutela della salute femminile. Tra le questioni più urgenti da affrontare non ci sono però le condizioni ambientali, nonostante l’emergenza contaminazione sia diffusa da nord a sud del paese e le conseguenze in termini sanitari siano comprovate da numerosi studi. L’esposizione a contaminanti ambientali è tra i fattori che più negativamente incidono sulla salute riproduttiva oltre che sulla salute neonatale e infantile.
Queste considerazioni sono tra le molte che verranno rappresentate anche durante il #FertilityFake del 22 settembre quando si terrà la mobilitazione tesa a contestare l’iniziativa del Ministro Lorenzin.
Il video per il Fertility Fake del 22 settembre
COMUNICATO STAMPA
UN ‘ALTRO’ MANIFESTO PER LA SALUTE DELLE DONNE
Senza tutela ambientale ogni misura di salute pubblica è condannata all’inefficacia
Lanciata oggi a Roma la Campagna Nazionale “Guardiane della Terra – la salute delle donne è il futuro del pianeta”. Oltre cinquanta realtà associative tra comitati territoriali, organizzazioni ecologiste, società scientifiche e istituti di ricerca intendono in questo modo denunciare la totale mancanza, nelle politiche ministeriali a tutela della salute femminile, riproduttiva e infantile, delle tematiche ambientali.
Il Manifesto per la Salute delle Donne lanciato nell’aprile scorso dalla Ministra Lorenzin in occasione della 1° Giornata Nazionale per la Salute delle Donne (celebrata lo scorso 22 aprile), come il recente lancio dell’infelice campagna per il Fertility Day confermano la scarsa attenzione dedicata dalle istituzioni alla prevenzione primaria, e dunque all’eliminazione delle cause delle malattie.
A partire da quelle ambientali, che hanno enorme impatto sulla salute delle donne.
La letteratura scientifica a riguardo è vasta e consolidata.
La campagna chiede al governo, e alle istituzioni preposte, di prenderne atto e agire di conseguenza.
L’80% in più di tumori al collo dell’utero a Taranto rispetto alla media di riferimento; aumento della abortività spontanea correlata a inquinamento atmosferico, PM10 e ozono; perdita di 13 milioni di punti di quoziente intellettivo in Europa a causa dell’esposizione del feto a pesticidi e perdita tra il 2004 e il 2013 di ben 10 anni di vita in salute per le donne italiane (contro 7 degli uomini) sono solo alcune delle evidenze di questa silenziosa e drammatica emergenza.
Presenti numerose rappresentanti delle realtà aderenti al percorso.
Secondo Patrizia Gentilini, oncologa membro del Comitato Scientifico di ISDE Italia, tra gli aderenti alla Campagna “La contaminazione ambientale è ormai un’emergenza nazionale che compromette non solo la salute riproduttiva ma anche la salute complessiva della popolazione e delle future generazioni. Se non interveniamo tempestivamente sulle cause delle malattie come cancro, patologie ormonali, abortività spontanea, infertilità, autismo, diabete, obesità etc. – migliorando la qualità dell’aria, dell’acqua e del cibo e riducendo l’esposizione a veleni come metalli pesanti, diossina, pcb, particolato ultrafine si rischia di condannare all’inefficacia ogni politica di salute pubblica.”
“Mentre da un lato cresce l’attenzione della popolazione e delle comunità locali – a partire da quelle impattate – riguardo ai determinanti ambientali della salute, le politiche governative vanno in tutt’altra direzione e bonifiche e tutela ambientale sono fanalino di coda nella lista delle priorità di governo” – denuncia Laura Greco, Presidente Associazione A Sud.
Secondo Marzia Caccioppoli, madre coraggio campana presidente dell’associazione Noi Genitori di Tutti, che riunisce i genitori che hanno perso i propri figli per tumori connessi alla contaminazioni ambientale: “La Terra dei Fuochi ha dimostrato che la contaminazione ambientale provoca malattie gravi, infertilità e patologie tumorali che colpiscono sempre di più i bambini. In Campania, regione con la popolazione più giovane d’Italia, i tagli alla sanità sono enormi. Non solo manca la prevenzione primaria, che è fondamentale, ma anche le possibilità di curarsi. E la Campania è solo la punta dell’iceberg dell’emergenza ambientale diffusa in tutto il paese.”
La campagna promuoverà nei prossimi mesi mobilitazioni, azioni di pressione istituzionale e di visibilità, portando avanti le proprie proposte, a partire dalla chiusura delle fonti contaminanti, dalle bonifiche dei territori inquinati, dall’istituzione di meccanismi di partecipazione popolare alle politiche ambientali, fino alla riforma del sistema di monitoraggi ambientali e sanitari, al fine di renderli davvero terzi e efficaci.
Prossimo appuntamento: il 22 settembre prossimo, per il “Fertility Fake”, “un’azione massiva di denuncia rispetto al contestabile impianto del Piano Nazionale per la Fertilità. Assieme a decine di altre realtà al lavoro su altre tematiche – welfare, reddito, equità di genere – saremo in piazza sotto lo slogan SIAMO IN ATTESA. Non ancora di figli, ma ancora in attesa di bonifiche, reddito, welfare, asili nido, lavoro, diritti” ha concluso Marica Di Pierri, presidente CDCA.
Info sulla campagna
web: guardianedellaterra.jimdo.com/
fb: facebook.com/coord.donnesaluteambiente/
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