IMPONENTE MANIFESTAZIONE CONTRO I MURI E IL RAZZISMO A MILANO
Contestato il PD per il Decreto Minniti. Bersani “Manca la regolarizzazione”. Il resto del corteo chiede la cancellazione del decreto Minniti-Orlando e della legge Turco-Napolitano-Bossi-Fini.
Interviste a cura di Alfredo Comito LiberaRete – Libera.tv
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MILANO – Oltre 100mila persone lungo le strade di Milano sino al Castello Sforzesco per dire NO ai muri e al razzismo. La globalizzazione e le politiche di austerità che hanno imposto il taglio della spesa pubblica in tuta Europa per servizi ai cittadini, hanno impoverito fasce consistenti della popolazione e ha permesso ad altri di speculare sugli immigrati indicandoli come colpevoli del degrado. Non la ‘ndrangta che fattura 55 miliardi all’anno, ovvero 50mila euro ogni 30 minuti col gioco on line come scrive Gratteri, procuratore della Repubblica. Non la corruzione denunziata da Enrico Berlinguer negli anni ’70 e oggi padrona del Paese senza confini tra politica, imprenditoria e mafie. Sono gli immigrati, un tempo chiamati terroni per denigrare i meridionali italiani, ad essere responsabili del caos, della perdita delle proprie certezze. Non certo chi ha votato tali cambiamenti in Europa e in Italia, ma gli immigrati. Di certo, la notevole immigrazione, dettata dalle stesse cause che provocarono quella italiana (ancora in atto tra i giovani), pone un reale problema sociale, ma lo sfruttamento dello stesso da parte della criminalità unitamente alle responsabilità politiche, peggiora lo stato delle cose. Durante la manifestazioni si sono registrate contestazioni agli esponenti PD per il decreto Minniti e molte le voci che ne chiedono la cancellazione insieme alla Turco-Napolitano-Bossi-Fini che ha creato il reato di clandestino e che rende difficile la vita di migliaia di giovani nati, cresciuti ed educati in Italia che si sentono italiani, ma che non lo sono nei fatti, subendo la discriminazione di dimostrare la ragione della loro presenza sul territorio della Repubblica e non potendo partecipare ai corsi Erasmus, benché iscritti all’università con ottimi voti. La grande partecipazione alla manifestazione dice che Milano e il Paese sono più avanti della politica che insegue la lega e di Salvini che ricicla gli slogan contro i terroni del suo passato, e sa rispondere a chi come il giornale Libero, titolava “Sfilano per i delinquenti”. Il razzismo, figlio della ignoranza della storia e della mancanza di identità, è un cancro che rinasce sempre quando le condizioni economiche peggiorano e cresce la disuguaglianza, come accadde negli anni ’30 dopo la crisi finanziaria di wall street del ’29 e i profondi tagli alla spesa pubblica e ai lavoratori prodotti in tutta Europa, in particolar modo in Germania condannata a pagare i danni della grande guerra che aveva perso. Allora giunsero Mussolini e Hitler che seminarono repressione e guerra. A Milano 100mila persone hanno detto NO affermando con forza che siamo tutti figli di un unico mondo, il pianeta Terra.
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