SFRATTI A MILANO : C’è chi dice NO!
Il Collettivo ALDO DICE 26X1 occupa un immobile abbandonato del Comune e offre risposta al bisogno abitativo di oltre 200 persone in attesa di assegnazione casa popolare, ma ora arriva lo sfratto
Presidio sotto la Prefettura del Collettivo, accompagnati dalla Unione Inquilini e dalla Confederazione Unitaria di base. Il Prefetto incontra i suoi rappresentanti e promette di impegnarsi per un “tavolo” con il Comune, Regione e ALER (ente pubblico che gestisce le case popolari).
Interviste a cura di Alfredo Comito LiberaRete – Libera.tv
______________________________________________________________________________________________________________________________________
MILANO – Oltre 10.000 alloggi del Comune sfitti e più di 20.000 famiglie in lista di attesa. Questi i dati di una delle più importanti città italiane sul tema della casa. Un corteo di bambini e famiglie, accompagnato dalla Unioni Inquilini e dalla sindacato CUB, hanno tenuto un presidio sotto la Prefettura e ottenuto un incontro col Prefetto per affrontare il tema degli sfratti e della assenza di una soluzione che sappia accogliere chi non ha un tetto e non può permetterselo ai costi del mercato privato. Il Collettivo ALDO DICE 26X1 ha occupato un immobile del comune abbandonato e lasciato al degrado a sud di Milano, e ha offerto accoglienza a oltre 200 persone (molte delle quali costituite da famiglie con bambini), realizzando un progetto di riqualificazione e riutilizzo di un bene pubblico. Un immobile come tanti altri nella città e in Italia abbandonati a se stessi, oggetto di vandalismi, furti di rame, infissi, tubature e ogni impianto utile al suo funzionamento. Beni che si potrebbero utilizzare per assolvere a molti bisogni pubblici, come quello abitativo. Il Collettivo ALDO DICE 26X1 risponde a questo bisogno tramite l’iniziativa spontanea dei cittadini che si riappropriano dei beni collettivi per necessità, ma ora incombe una richiesta di sfratto che metterebbe ancora una volta per strada le numerose famiglie che vi hanno trovato riparo e che restano in perenne attesa di un alloggio popolare. Il Prefetto ha dato garanzie di un impegno per riaprire un tavolo con le parti interessate per trovare una intesa su modalità di sfratto e su assistenza a coloro che perdono l’alloggio.
(155)