2 AGOSTO 1980 : LA STRAGE CHE INSANGUINO’ BOLOGNA E CAMBIO’ L’ITALIA
Anche quest’anno Bologna non dimentica. Non dimentica i suoi 85 morti e 200 feriti. Non dimentica la paura. Non dimentica il coraggio.
di Pietro Venier
Video a cura di : Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico
Ancora una volta i familiari delle vittime di quella tremenda strage, i sopravvissuti di allora, le istituzioni e le associazioni si sono incontrati il 2 agosto per dire che non è ancora finita. Sono passati decenni ma nessuno si rassegna ad una giustizia a metà che ha fatto luce sulla natura fascista di quel terribile attentato ma ancora non ha chiarito chi sono stati i veri mandanti e pianificatori di quell’atto infame. La Storia ci ha detto che l’Italia che si voleva colpire con la strategia della tensione era l’Italia che si batteva per un futuro diverso. Una strategia criminale e terrorista che voleva fermare con le bombe l’onda di partecipazione politica e sociale che metteva in discussione i poteri che allora controllavano il Paese dall’interno e dall’esterno. Non a caso quest’anno accanto allo striscione che ricordava la strage di Bologna c’erano quelli per ricordare la strage dell’Italicus e del rapido 904. Altri episodi di quella lunghissima serie di attentati che prima e dopo Bologna hanno insanguinato l’Italia. Per chi non era ancora nato in quell’epoca può essere difficile capire perchè ancora oggi è importante ricordare. Per capire però dobbiamo sentire le testimonianze di chi allora ha vissuto quelle ore drammatiche, di chi si è battuto per ottenere giustizia, di chi ha indagato lottando contro silenzi e depistaggi. Questi protagonisti ancora oggi ci dicono che l’Italia potrà essere un paese veramente libero solo quando avrà fatto luce su tutto il proprio passato anche su quelle pagine tragiche e torbide su cui in tanti vogliono invece far cadere l’oblio. Per capire possiamo però anche guardare alle immagini che ci vengono dal passato e che sono state recuperate e messe a disposizione dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico. Le riprese di allora ci restituiscono, anche grazie al velo del tempo, una percezione diretta della distruzione, dei primi soccorsi, della disperazione di fronte alla morte ma ci consentono anche di cogliere il coraggio anche la grande dignità con cui è stato affrontato l’evento. In quell’ immenso popolo che si è poi raccolto per i funerali come nella faccia del Presidente Pertini possiamo sentire il dolore che ha attraversato un paese intero e che il tempo ci restituisce intatto. Siamo anche noi, giovani di oggi, vittime di quella terribile strage perchè quella strage ha cambiato il futuro di allora e quindi anche il nostro presente. Per questo anche noi non vogliamo dimenticare e chiediamo ancora e per sempre : Giustizia!
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