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Gianfranco Castellotti arrestato ad Istanbul

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Conferenza stampa organizzata da Patria Socialista


Gianfranco CastellottiDopo una premessa dell’avvocato Michela Arricale la quale ha evidenziato che l’azione politica tramite il console, sia stata l’unica possibilità per la liberazione di Gianfranco Castellotti in quanto la giustizia penale è totalmente dipendente dal governo Erdogan; Gianfranco Castellotti nel suo lungo intervento racconta del suo arresto ad Istanbull mentre si trovava nel centro culturale “l’Idil” frequentato da attivisti Anti-Erdogan, dove era lì per seguire un processo contro una band anti-erdogana, ma, con un blitz da parte della milizia turca è stato portato via insieme agli altri partecipanti all’evento, dopo di che si è ritrovato in carcere senza un preciso capo di accusa e senza un arresto ufficiale, ma gli era stato fatto un sommario e vago interrogatorio nel quale si alludevano i suoi rapporti con il terrorismo, che è l’accusa classica del governo turco per arrestare gli oppositori di 
Erdogan
 In merito a questo evento che si evidenzia che solo il determinato intervento del Console ha portato la scarcerazione di Gianfranco Castellotti tanto è vero che i suoi compagni sono rimasti in carcere e questo dimostra che in Turchia non esiste una magistratura indipendente dal governo.

 La cosa che ha colpito la platea è sentire l’emozione di Castellotti che non era una emozione di rimpianto di chi insieme ai suoi compagni di cella ha subito torture (come dormire sul pavimento invaso da cimici, oppure non concedergli di andare al bagno per ore ed ore, o ancora fare soggiornare i prigionieri con le finestre oscurate e la luce sempre accesa in modo che non si possa avere la cognizione del giorno o della sera) ma al contrario di una carica di riscossa che ha vissuto con i suoi amici conosciuti in quella cella, una carica nel quale verso la fine dell’intervento ci dice che tornerà in Turchia per continuare a combattere. 

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