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SCIOPERO GENERALE: La voce dei Lavoratori

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SINDACALISMO DI BASE IN PIAZZA CONTRO IL LAVORO PRECARIO E PER LA DEMOCRAZIA SINDACALE

Manifestazioni in diverse città. Chiedono l’abolizione del Jobs Act e una legge sulla Rappresentanza Sindacale che consenta ai lavoratori di scegliersi i propri rappresentanti

Interviste a cura di Alfredo Comito  LiberaRete – Libera.tv


 

SCIOPERO GENERALE 04MILANO – Lo sciopero indetto dai sindacati di base non firmatari l’accordo sulla rappresentanza del 2014 costituisce, nei fatti, l’unica manifestazione di opposizione alle politiche sul lavoro del Governo che lascia intatti il Jobs Act e le decine di contratti precari introdotti dal PD e da Forza Italia e Lega Nord nel passato. Il c.d. superamento della Fornero non scalfisce la vera riforma strutturale delle pensioni messa in atto dal Governo Dini nel lontano 1996, con la trasformazione del calcolo pensionistico da “retributivo” a “contributivo”. Il primo basato sul salario percepito negli ultimi anni e sostenuto dalla solidarietà dei lavoratori, il secondo basato esclusivamente sui propri contributi, una piccola percentuale del salario che non permetterà a chi è precario da decenni o a chi ha stipendi intorno ai 1000 euro di raggiungere un assegno dignitoso.

Tecnicismi difficili da ricordare in tempi di caos e propaganda martellante. Si ricordano solo le lacrime della Fornero che, però, fu responsabile solo di accorciare i termini del decorso della pensione contributiva secca che causò la comparsa dei c.d. esodati, brutto termine per indicare chi si trovò di colpo senza lavoro e senza pensione quando il giorno prima era assicurata.

La “Pace Fiscale” introduce l’ennesimo condono italiano, e poco conta se si chiama pace o rottamazione. Il meccanismo è uguale e consente a chi non ha pagato di eliminare il proprio debito con due spiccioli. Una tentazione a non pagare, ad attendere il prossimo condono, qualunque sia l’artificio con cui lo si chiamerà.SCIOPERO GENERALE 03

Tutto questo, mentre migliaia di lavoratori rischiano di perdere il posto di lavoro a Genova, la salute a Taranto, la speranza nelle scuole, negli ospedali, negli istituti in cui operano i dipendenti delle cooperative. Un clima pesante in tutto il Paese, nei luoghi di lavoro e nelle città, nelle periferie, dove la politica è assente da troppo tempo ormai e appare solo per fare speculazioni mediatiche e facili promesse. Un clima che, nella totale assenza di una reale opposizione politica che sappia parlare un altro linguaggio e presentare una alternativa all’autoritarismo e ai vincoli del mercato, diventa sempre più cupo e violento, alimentando una guerra tra poveri che lascia intatte le disuguaglianze sociali a vantaggio della accumulazione della ricchezza nelle poche mani di sempre.

I sindacati di base CUB, SI COBAS, USI AIT, SGB, hanno dato voce ai lavoratori, a tutti quelli che non fanno dirette facebook e che non hanno migliaia di followers. Lavoratori che hanno scelto questi sindacati e non quelli confederali, e che vogliono che tale scelta sia rispettata. Un diritto legittimo, che però viene messo in discussione dall’Accordo sulla Rappresentanza del 2014 siglato da CGIL, CILS UIL che esclude i non firmatari dalle elezioni delle RSU e che prevede clausole di “raffreddamento” onde evitare il conflitto, lo sciopero.

SCIOPERO GENERALE 02“I diritti si conquistano con la lotta” ci dice Mattia Scolari della CUB Milano. “E’ ora di tornare a lottare in questo Paese. Non c’è altra via” conclude.

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LiberaRete Lombardia Profilo del gruppo lombardo dell'associazione LiberaRete che opera su Libera.Tv

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