RIACE – IMMIGRAZIONE : MIMMO LUCANO il sindaco esiliato spiega il suo modello di integrazione
MIMMO LUCANO : Violare le leggi inumane è un dovere umano
Il Sindaco di Riace è divenuto il simbolo di chi resiste al razzismo e difende i diritti umani
Articolo di Pietro Venier
Intervista in studio a cura di Radio Popolare Network
Matteo Salvini ha commesso un gravissimo errore di valutazione quando ha violentemente attaccato il Sindaco di Riace Mimmo Lucano messo sotto inchiesta dalla Procura di Locri. Pensava, il ministro che sequestra persone sulle navi, di poter cancellare con un tweet il suo più grande incubo. Salvini non può infatti accettare il semplice fatto che l’esperienza di accoglienza e civiltà messa in atto con coraggio e determinazione dalla amministrazione di Riace dimostri che il razzismo non è affatto la soluzione ai problemi migratori. Al contrario si può far funzionare una accoglienza basata sui diritti umani ed alimentata da una idea altissima di civiltà. Così, mentre l’inchiesta si smonta passo a passo Mimmo Lucano e la sua esperienza, prima apprezzata e conosciuta solo dagli attivisti, sono divenuti un simbolo potente per tutta l’Italia che non si rassegna al razzismo. Petizioni, manifestazioni, campagne di comunicazione stanno ribaltando quello schema che voleva denigrare lui e la sua ispirazione politica ed etica. Così per paradosso Mimmo Lucano, non potendo per ora tornare a fare il Sindaco essendo stato esiliato dalla sua Riace da un assurdo ed antistorico divieto di dimora, ha il tempo per girare l’Italia e diffondere le proprie idee. Pochi giorni fa è arrivato anche nel cuore del Nord, in quella Milano che ancora resiste alla Lega ed alle sue logiche. E’ stata una serata speciale che ha consentito di conoscere direttamente un uomo mite ed al contempo fortissimo, una personalità completamente fuori dal comune che ci richiama al senso vero del termine legalità. La legge che bisogna rispettare è prima di tutto quella che nasce dal nostro essere esseri umani, uguali e fratelli tra noi, portatori di diritti e di doveri, oltre ogni differenza di colore, di sesso, di pensiero, di religione. E così un piccolo Sindaco diventa per i potenti di oggi un grande problema al punto che lo stesso Salvini, che ieri lo attaccava, oggi dice “non dobbiamo farne un martire”. La strada per Mimmo e per tutti noi è ancora lunga e molte sono le insidie ma certo che a volte sono i nemici ad aiutarci a non smarrire la nostra rotta. Grazie Mimmo
“Abbiate il coraggio di restare soli”
La lettera di Mimmo Lucano letta in piazza a Riace.
È inutile dirvi che avrei voluto essere presente in mezzo a voi non solo per i saluti formali ma per qualcosa di più, per parlare senza necessità e obblighi di dover scrivere, per avvertire quella sensazione di spontaneità, per sentire l’emozione che le parole producono dall’anima, infine per ringraziarvi uno a uno, a tutti, per un abbraccio collettivo forte, con tutto l’affetto di cui gli esseri umani sono capaci.
A voi tutti che siete un popolo in viaggio verso un sogno di umanità, verso un immaginario luogo di giustizia, mettendo da parte ognuno i propri impegni quotidiani e sfidare anche l’inclemenza del tempo. Vi dico grazie.
Il cielo attraversato da tante nuvole scure, gli stessi colori, la stessa onda nera che attraversa i cieli d’Europa, che non fanno più intravedere gli orizzonti indescrivibili di vette e di abissi, di terre, di dolori e di croci, di crudeltà di nuove barbarie fasciste.
Qui, in quell’orizzonte, i popoli ci sono. E con le loro sofferenze, lotte e conquiste. Tra le piccole grandi cose del quotidiano, i fatti si intersecano con gli avvenimenti politici, i cruciali problemi di sempre alle rinnovate minacce di espulsione, agli attentati, alla morte e alla repressione.
Oggi, in questo luogo di frontiera, in questo piccolo paese del Sud italiano, terra di sofferenza, speranza e resistenza, vivremo un giorno che sarà destinato a passare alla storia.
La storia siamo noi. Con le nostre scelte, le nostre convinzioni, i nostri errori, i nostri ideali, le nostre speranze di giustizia che nessuno potrà mai sopprimere.
Verrà un giorno in cui ci sarà più rispetto dei diritti umani, più pace che guerre, più uguaglianza, più libertà che barbarie. Dove non ci saranno più persone che viaggiano in business class ed altre ammassate come merci umane provenienti da porti coloniali con le mani aggrappate alle onde nei mari dell’odio.
Sulla mia situazione personale e sulle mie vicende giudiziarie non ho tanto da aggiungere rispetto a ciò che è stato ampiamente raccontato. Non ho rancori né rivendicazioni contro nessuno.
Vorrei però dire a tutto il mondo che non ho niente di cui vergognarmi, niente da nascondere. Rifarei sempre le stesse cose, che hanno dato un senso alla mia vita. Non dimenticherò questo travolgente fiume di solidarietà.
Vi porterò per tanto tempo nel cuore. Non dobbiamo tirarci indietro, se siamo uniti e restiamo umani, potremo accarezzare il sogno dell’utopia sociale.
Vi auguro di avere il coraggio di restare soli e l’ardimento di restare insieme, sotto gli stessi ideali.
Di poter essere disubbidienti ogni qual volta si ricevono ordini che umiliano la nostra coscienza.
Di meritare che ci chiamino ribelli, come quelli che si rifiutano di dimenticare nei tempi delle amnesie obbligatorie.
Di essere così ostinati da continuare a credere, anche contro ogni evidenza, che vale la pena di essere uomini e donne.
Di continuare a camminare nonostante le cadute, i tradimenti e le sconfitte, perché la storia continua, anche dopo di noi, e quando lei dice addio, sta dicendo un arrivederci.
Ci dobbiamo augurare di mantenere viva la certezza che è possibile essere contemporanei di tutti coloro che vivono animati dalla volontà di giustizia e di bellezza, ovunque siamo e ovunque viviamo, perché le cartine dell’anima e del tempo non hanno frontiere.
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