Elezioni USA : I democratici conquistano la Camera. Trump non è ancora sconfitto
Nessuna “blu wave” ma la spinta del populismo sembra perdere forza
Articolo di Pietro Venier
Video realizzato da un attivista della campagna della candidata democratica e socialista Alexandria Occasio Cortez che ha vinto il collegio del Bronx a New York
Chi si aspettava, o sperava, una secca sconfitta per il Presidente Trump è rimasto deluso. La “blu wave” non ha travolto il Presidente che riesce a conservare, ed addirittura ad allargare, la maggioranza al Senato. Però Trump aveva trasformato queste elezioni in un referendum sulla sua Presidenza e quindi ha perso. La Camera dei rappresentanti è oggi nelle mani del Democratici che potranno utilizzare questa posizione non solo per difendere quel che rimane delle riforme di Obama ma anche per indagare il Presidente ed il suo staff. Probabilmente, dato che i repubblicani controllano il Senato, non ci sarà nessun impeachment ma Trump nei prossimi due anni sarà tenuto sulla graticola da un ramo del parlamento USA. Il dato più significativo però sta nel profondo cambiamento che sembra aver attraversato il Partito Democratico. Dopo la sconfitta di Hillary Clinton i protagonisti della riscossa sono diventate le donne, le minoranze, coloro che rappresentano con la loro storia il contrario dell’America di Trump. Contano i nuovi eletti (tra loro giovani, mussulmani, indigeni e rappresentanti LGBT) ma soprattutto contano coloro che per queste elezioni si sono mobilitati come se fossero l’ultima spiaggia. Di fronte alla propaganda razzista e sessista del presidente si sono mobilitate energie sopite che hanno generato una partecipazione senza precedenti. Le forze liberal e progressiste questa volta non si sono divise ed hanno bloccato quella onda populista, razzista, sessista che sembrava inarrestabile. Si tratta di un segnale molto importante ovviamente non solo per gli USA. L’esempio di Trump ha galvanizzato i populisti e nazionalisti di tutto il mondo. Oggi negli USA è di nuovo chiaro che i populisti in realtà sono minoranza e che è possibile batterli. Il segnale arriverà in Europa? Lo vedremo presto. Le elezioni europee saranno la prossima tappa di questo confronto. Se le forze progressiste sapranno individuare il nemico principale allora è possibile che il peggio venga evitato. Non si tratta solo di sconfiggere l’avversario ma di portare nuovi contenuti al centro della discussione pubblica. Se ci sono riusciti i candidati democratici USA, mai così radicali, perchè non dovrebbe riuscirci la sinistra in Europa? Una ultima considerazione. L’interdipendenza tra processi politici nei vari continenti non è mai stata così evidente. Trump vince e spinge alla vittoria la Lega in Italia come Bolsonaro in Brasile. Noi stessi non sentiamo le elezioni americane così estranee alla nostra dinamica quotidiana. L’interdipendenza politica dimostra che il nostro mondo è sempre più piccolo e che i diritti e le libertà o sono di tutti, di tutti e tutte sul pianeta, o non sono di nessuno. Esattamente il contrario di quanto Trump ed i suoi seguaci cercano di far credere.
(108)