L’ARTE VENEZUELANA VINCE L’EMBARGO
Le difficoltà non fermano il Padiglione Venezuela alla Biennale d’Arte di Venezia
Anche quest’anno, pur in ritardo a causa delle difficoltà determinate dall’embargo USA, è stato inaugurato il Padiglione Venezuela presso la Biennale d’Arte di Venezia. L’evento ha visto la partecipazione del rappresentante del Governo bolivariano Ernesto Villegas Poljak – Ministro del Poder Popular para la Cultura, del Curatore della mostra Oscar Sotillo Meneses e di tre dei quattro artisti che espongono le loro opere: Natalie Rocha, Ricardo García e Gabriel López ( mentre Nelson Rangel non ha potuto essere presente). Tutti costoro hanno sottolineato l’importanza per il loro paese di essere presenti in un luogo, la Biennale, che consente il confronto ed il dialogo tra le culture di tutto il mondo. L’Arte è un vicolo di pace e chiudere le porte all’arte è un crimine contro i popoli e la loro necessità di comunicare. Gli artisti venezuelano hanno voluto, con le loro significative opere, richiamare l’attenzione su temi fondamentali ed estremamente contemporanei come le migrazioni, la natura duale del linguaggio, la relazione tra l’uomo e le strutture di dominio che ne trasmutano la natura. Le opere esposte hanno colpito decisamente il folto pubblico che affollava il padiglione richiamati dalla curiosità di poter visitare ciò che pensavano chiuso. L’orgoglio degli organizzatori di poter essere più che degnamente presenti tra le altre nazioni del mondo in questo luogo così significativo è quindi comprensibile e giustificato. L’embargo economico imposto dagli USA al Venezuela al fine di far cadere il Presidente Maduro non ha raggiunto il proprio risultato in Patria e qui a Venezia. Solo il dialogo, il confronto, la pace può determinare quelle condizioni che possono davvero rendere possibile un cammino di speranza e di progresso.
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