FERMARE IL FASCISMO – DIFENDERE LA DEMOCRAZIA
Manifestazione del 25 aprile a Milano
Servizio a cura di Alfredo Comito per Libera.Tv
Abbiamo sentito : Aldo Giassi (Partigiano) , Massimo Malara (Emergency), Kadr Tamimi (Com. Palestinese), Gianfranco Ginelli (PD), Roberto Cenati (ANPI), Giorgio Orgtolani (Filcams CGIL), Marcello Scipioni (FIOM), Pino Cassata (Agende Rosse), Alessio Arena (Fronte Popolare)
MILANO 25 APRILE – Festa della Liberazione molto partecipata a Milano. Nell’anno della riforma della Costituzione portata a termine dal Governo Renzi, dopo quella approntata e respinta dal referendum popolare di Silvio Berlusconi, i temi nell’agenda della politica italiana non sembrano cambiati, così come i problemi degli italiani continuano a soggiacere nel silenzio e ad avvantaggiare gli speculatori.
Il problema è, dunque, la magistratura che si permette di indagare ad orologeria e di processare e condannare anche i politici e gli amministratori pubblici quando riesce ad evitare la cesoia delle prescrizioni accorciate dalla Legge Cirielli, governo Berlusconi, e mai cancellata dal PD).
Come suggerisce Grattieri, basterebbe ritoccare poche cose nell’ordinamento giuridico, come, ad esempio, far decorrere i tempi della prescrizione del reato da quando viene scoperto e farla cessare nel momento in cui inizia il processo.
L’imputato innocente avrebbe tutto l’interesse ad un processo breve per essere scagionato e si eviterebbe la cancellazione di oltre 100mila processi all’anno.
Il che equivale alla cancellazione della giustizia per tutti, colpevoli e innocenti.
I fatti dimostrano invece, che chi governa spesso non si assume la responsabilità di fare selezione e pulizia intorno a sè. Falcone venne osteggiato quando proponeva gli strumenti che solo dopo la sua morte vennero adottati per combattere le mafie e la corruzione connessa ad esse.
Il Paese sembra fermo a quegli anni nei quali insieme a falcone e Borsellino e agli uomini delle loro scorte saltò in aria anche la speranza di un vero cambiamento.
L’unico cambiamento a cui si continua ad assistere è quello sui diritti e sugli equilibri dei poteri sanciti dalla Costituzione scritta dopo la liberazione d’Italia dal fascismo.
L’unica Costituzione al mondo che ha un carattere pedagogica in quanto prevede diritti, ma anche l’esercizio degli stessi da parte di tutti i cittadini che devono poter “partecipare alla vita pubblica, economica e politica del Paese”.
Il lungo corteo milanese, tra musica e canti, ha chiesto un’altro cambiamento, quello che riguarda l’applicazione dei diritti sanciti sulla carta, inclusi quelli che hanno a che vedere col senso di umanità e solidarietà.
Un muro fatto di cartoni è stato abbattuto dai manifestanti per affermare che la libertà non ha confini.
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