LA POLIZIA CARICA IL CORTEO E TIENE LONTANI I CENTRI SOCIALI E I NOTAV
Pur senza provocazioni o devastazioni, le forze dell’ordine hanno bloccato una parte del corteo sino al termine dei discorsi ufficiali nella piazza. Nel Primo maggio del “Jobs act”, i frutti della riforma si devono raccogliere in silenzio.
Interviste a cura di Alfredo Comito – LiberaRete – Libera.Tv Lombardia
Piero Fassino, Davide Franceschin, Francesca Lemma, Alessandra Comazzi, Fabrizo Aquilini, Albino Cascino, Stefano Cappello, Paolo Ferrero, Alberto Lacchia
DUE CARICHE SPEZZANO IL CORTEO – A Torino, sotto la pioggia, sfila il lungo corteo del I° maggio con in testa la banda, le associazioni partigiane e il Sindaco della città, Fassino. Qualcuno dal marciapiede gli ricorda che in Val di Susa non vogliono la TAV, ma il sindaco prosegue a passo lento. Alla nostra domanda risponde che la riforma di Renzi sul lavoro sta dando i suoi frutti e che ci si dovrà impegnare per creare le condizioni della cosiddetta crescita.
Di opinione diversa il resto del corteo, ad iniziare dai lavoratori precari, dai ricercatori a stage, ai numerosi dipendenti tradotti ormai in Voucher, buoni concepiti per lavori stagionali e occasionali ed estesi dal governo a quasi tutti i settori.
In questi giorni in Francia i lavoratori stanno contestando con forza un progetto di legge simile al Jobs Act e risulta evidente come in Italia sia stato pressoché assente il conflitto su questa riforma così come sulla demolizione della scuola pubblica e della previdenza sociale.
A reggere lo scontro sono rimasti i Sindacati di Base che, per quanto continuino a crescere negli iscritti, non hanno ancora i numeri di CGIL – CILS e UIL.
Uno scontro che, dopo la firma dell’Accordo sulla Rappresentanza, è stato reso ancora più difficile per quei sindacati che non hanno accettato di sottoscriverlo, in quanto si trovano esclusi dalle elezioni RSU nelle aziende.
Un quadro per niente democratico che non trova conforto neanche nelle proiezioni dell’economia ancora stagnante e retta su un sistema bancario che non gode affatto di buona salute.
La polizia, infine, si è inserita nel corteo prima dell’ultimo viale e ha impedito con due cariche ai centri sociali e al resto dei manifestanti composto dal sindacalismo di base e dai partiti extraparlamentari di accedere alla piazza dove si tenevano i discorsi ufficiali.
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