SALUTIAMO STEFANO RODOTA’
Una vita spesa per i diritti e la democrazia
Stefano Rodotà ci ha lasciati. Salutiamo uno dei grandi protagonisti delle lotte politiche e democratiche degli ultimi 50 anni. Calabrese di nascita Rodotà ha dedicato la sua vita all’insegnamento ed alla politica. Giurista raffinato ha contribuito al dibattito civile con una infinità di battaglie che oggi gli vengono riconosciute da compagni, amici ed avversari.
Eletto molte volte in Parlamento, a partire dalle legislature in cui fu eletto nelle liste del PCI come indipendente di sinistra, si è sempre occupato di riforme istituzionali, di diritti sociali e battaglie civili. Molto spesso viene ricordato per il ruolo di “Garante per la protezione dei dati personali ” (Privacy) che ha ricoperto dalla fondazione di questa autorità indipendente sino al 2005. Molto infatti ha fatto e scritto Rodotà in merito alla necessità di tutelare i cittadini dalla protervia di poteri pubblici e privati. Rodotà è stato tra i primi in Italia a comprendere le opportunità straordinarie ma anche i rischi connessi all’avvento dell’era digitale e della Rete.
Rodotà è stato anche “candidato” alla Presidenza della Repubblica all’inizio di questa legislatura. Fu proposto dal Movimento 5 Stelle ma la sua candidatura raccolse la simpatia di un’ampia parte della opinione pubblica non solo di sinistra. Uomo da sempre coerente ed indipendente continuò ad agire ed ad esprimere le sue opinioni liberamente tanto da guadagnarsi da Grillo la gentile definizione di “un ottuagenario miracolato dalla Rete, sbrinato di fresco dal mausoleo dove era stato confinato dai suoi a cui auguriamo una grande carriera e di rifondare la sinistra.”
Sempre a fianco delle lotte operaie e sindacali negli ultimi anni ha contrastato le politiche contro i diritti dei lavoratori (come il Jobs Act) sostenendo le iniziative sindacali contro l’attacco allo Statuto dei Lavoratori e di contrasto alla precarizzazione. Si è battuto decisamente per una visione diversa dello sviluppo ed in difesa dei “beni comuni” contribuendo in modo decisivo al successo del Referendum contro la privatizzazione dell’acqua e sui servizi pubblici. Sul piano istituzionale l’ultima sua battaglia è stata contro la riforma costituzionale voluta da Renzi. La Costituzione è sempre stata il suo fondamentale “punto di riferimento” per politiche che potessero dare alle persone dignità e futuro.
Per tutte queste e tante altre ragioni oggi la politica italiana perde non solo uno dei suoi principali protagonisti ma, soprattutto, una mente lucida ed un punto di riferimento imprescindibile per tutti coloro che si battono per la libertà, la democrazia, i diritti, la dignità.
Per salutarlo ri-pubblichiamo una intervista che Stefano Rodotà ha rilasciato proprio a Libera.Tv nel 2010 in occasione della mobilitazione contro la cosiddetta “legge bavaglio” che Berlusconi, paradossalmente proprio con la scusa della Privacy, ha tentato di approvare per ridurre la libertà di stampa nel nostro paese.
di Pietro Venier
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