RACCOLTE MIGLIAIA DI FIRME PERCHE’ ATM DIVENTI PUBBLICA
Corteo a Milano del Comitato ATM PUBBLICA col sostegno dei sindacati CUB ed SGB per consegnare al Comune l’appello dei cittadini affinché non si metta a gara di appalto l’azienda dei trasporti milanese
Interviste a cura di Alfredo Comito LiberaRete – Libera.tv
Il Comitato ATM PUBBLICA ha consegnato le firme raccolte per evitare le l’azienda dei trasporti milanesi a partecipazione pubblica, sia messa a gara di appalto, smembrata e venduta interamente ai privati. I lavoratori ATM denunziano i rischi della privatizzazione e citano il caso di Firenze dove alcune linee e servizi sono stati soppressi perché poco remunerabili, e i lavoratori hanno visto peggiorare le loro condizioni di salario e di lavoro. Di certo, se una società pubblica ha l’obiettivo di garantire un servizio universale, l’azienda privata ha, invece, quello del profitto e della espansione e diversificazione delle attività. “Il servizio di trasporto deve essere pubblico per garantire la mobilità dei cittadini come scritto nella Costituzione all’art. 16” ci dice Giancarlo Broglia del Comitato Pendolai di Paullo, presente al corteo per denunziare la soppressione della fermata dei pullman la domenica nei centri abitati della periferia sud di Milano da parte di una azienda di trasporti privata pagata dal pubblico. “Laddove non c’è profitto, non c’è servizio” aggiunge un lavoratore ATM.
Nessun trattato Europeo impone la privatizzazione dei servizi pubblici nei Paesi della UE, ma in Italia si è spesso usata questa falsità per far digerire la svendita dei beni collettivi, nazionalizzati nel dopo guerra proprio per rispondere alle esigenze di sviluppo del Paese e al diritto di accesso ai servizi dei cittadini.
Grandi città europee come Copenaghen o Amsterdam dimostrano come gli investimenti sul trasporto pubblico insieme a quelli sulle piste ciclabile, hanno drasticamente ridotto il traffico di auto e l’inquinamento, migliorando la qualità dell’aria e della vita dei cittadini. Cittadini che prendono la bicicletta non perché convinti ecologisti, bensì perché conviene in quanto esistono le piste ciclabili costruite secondo canoni precisi e non “dipingendo” di rosso un marciapiede come a volte si vede in Italia. Città che hanno pensato al futuro e che lo vivono già, mentre per i cittadini di Milano resta un miraggio coperto dalla nube di polveri sottili più vasta d’Europa.
“Il Comune è molto attento alla mobilità e ATM è uno dei nostri gioielli” dice il Presidente del Consiglio Bertolè prima di andarsene con i documenti lasciati dal Comitato. Per il momento, la speranza dei lavoratori e cittadini milanesi è che lo resti e che sia di loro proprietà, vale a dire, pubblica.
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