“RETE EDICOLE” PER LA QUALITA’ DELL’INFORMAZIONE
Il Si.Na.Gi presenta alla FNSI un nuovo progetto per l’informazione di qualità, la cultura, il presidio democratico del territorio
di Anna Maria Bruni
Un progetto in controtendenza da molti punti vista è la creazione della “Rete Edicole” messa in campo dal Si.Na.G.I, il sindacato dei giornalai italiani, fortemente voluto da Marina Aquilanti dello stesso sindacato e non a caso anche edicolante.
Presentato oggi ufficialmente nella sede della FNSI di Corso Vittorio a Roma, presenti il segretario nazionale Giuseppe Marchica, il segretario provinciale Enrico Iannelli, Marina Aquilanti e Fabio Sebastiani, giornalista e direttore della Web Radio della Rete Edicole, il progetto punta a rimettere al centro del territorio le edicole come presidio di diffusione di informazione di qualità, cultura e approfondimento.
Grazie al bando della Regione Lazio vinto da Roma e Rieti, – come ha sottolineato Marina Aquilanti – queste due città possono “fare la loro parte all’interno del progetto nazionale”
Attraverso un ruolo attivo che le edicole possono avere in questo senso, cogliendo l’occasione di un rapporto di conoscenza e spesso di confidenza tra edicolanti e abitanti. Prima di tutto sostenendo l’importanza della carta stampata quotidiana e periodica, rispetto alla velocità e troppo spesso all’approssimazione con cui viene veicolata sul web. Anche la Radio da questo punto di vista è un ulteriore veicolo di approfondimento: lo abbiamo già visto con la rubrica “Parla con LEI” da me curata insieme a Fabio Sebastiani, creata per veicolare il progetto omonimo voluto da Spazio Libero e Teatrocittà per affrontare il tema della violenza di genere. Alle soglie della 20° puntata, possiamo dire quanto è seguita e quanto i feedback siano positivi.
Un grande stimolo per lavorare a sviluppare questo format verso la possibilità di una partecipazione diretta durante la trasmissione, che vuol dire un ulteriore coinvolgimento attivo delle edicolanti prima di tutto, e delle donne che andando a comprare un giornale o una rivista possono cogliere l’occasione di raccogliere le informazioni che diamo – per esempio sui centri antiviolenza più vicini a loro – così come sapere di avere un punto di riferimento a cui rivolgersi, anche solo per raccontare la propria esperienza e confrontarsi. Inoltre le edicole stesse possono diffondere progetti come questo attraverso comunicazione e pubblicità.
Un esempio concreto di quale sinergia si possa ricreare con il territorio, dando spazio ad un’informazione a doppio senso, per seminare nuova cultura. Le edicole, invece di trasformarsi “in bazar”, come ha giustamente sottolineato Marchica, devono poter offrire approfondimento, che sia veicolato da periodici come da libri, invertendo una tendenza i cui numeri sono drammatici: 6000 Comuni con più di 10.000 abitanti non hanno più una libreria. Le edicole sul territorio italiano sono 27.000, e queste possono tornare a fare la differenza.
In questa direzione vanno anche i “parchi letterari” proposti da Sebastiani e inseriti nel progetto, con il supporto della società Dante Alighieri che li istituisce: territori che hanno ispirato un autore letterario, che promuovono il patrimonio storico e culturale, che hanno ispirato opere cinematografiche ed artistiche ed eventi storici e via dicendo organizzando visite guidate e manifestazioni, veicolate ancora una volta attraverso le edicole che in quel territorio lavorano.
Un ulteriore segnale della volontà concreta di andare in controtendenza riprendendo in mano i destini di questo settore, dell’editoria, e della cultura più in generale, è che lo sviluppo della piattaforma che veicola il progetto è un software sorgente, che significa non mettere nelle mani dei giganti del web dati e informazioni che ci riguardano. Un elemento sottolineato da Lazzaro Pappagallo, giornalista di Rai3 e segretario di Stampa Romana, dando la disponibilità al confronto su un progetto di assoluto interesse per la categoria dei giornalisti.
E ancora la sondaggistica real time, curata dalla società IBILAB, che consente di identificare bisogni e richieste dei cittadini per indirizzare al meglio iniziative anche da parte delle istituzioni perché rispondano con più attenzione al territorio, e i contenitori ecologici, per promuovere una maggiore attenzione alla pulizia dei luoghi pubblici anche da parte dei cittadini, per la parte che può competere loro.
Riattivare il senso di comunità, questa la stella polare per attraversare il deserto attuale riaccendendo “il cervello da troppi anni spento”, per citare ancora Marchica, e ricominciare a “immaginare il nostro futuro”.
Per info : http://www.reteedicole.it/info
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