“NON ASPETTIAMO IL MORTO” – DOPO L’ENNESIMO INCIDENTE, PRESIDIO DAVANTI AL COMUNE DI MILANO DEI FATTORINI DEL CIBO
Il collettivo Deliverance Milano che da oltre un anno organizza i fattorini ha manifestato davanti al Comune e una delegazione ha incontrato l’assessore alle politiche del lavoro Tajani.
Interviste a cura di Alfredo Comito LiberaRete – Libera.tv
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MILANO – Diverse le manifestazioni da oltre un anno in Italia, a Torino, Bologna, Milano, sulle condizioni di lavoro e di scarsa sicurezza dei fattorini in bicicletta, organizzate da collettivi di lavoratori, senza che il tema venisse affrontato dalle istituzioni preposte, a partire dalle aziende, che si negano al confronto, sino ai sindacati confederali, perfetti sconosciuti fra i cosiddetti riders. Francesco è il nome del giovane che ha subito l’amputazione di una gamba per un incidente stradale pochi giorni fa’, mentre correva per consegnare il cibo che portava nello “scatolone” con il marchio dell’azienda per cui lavora caricato sulle spalle. “Sono lavoretti e sono eseguiti da lavoratori autonomi, imprenditori di se stessi”, hanno continuato a ripetere in questi anni i gestori delle piattaforme digitali che distribuiscono le commesse sulle app e pagano pochi spiccioli le consegne. “Altro che lavoretto” rispondono i fattorini che sono accorsi sotto il comune con il collettivo Deliverance Milano. “Chiediamo un contratto nazionale e chiediamo le tutele come tutti i lavoratori” ci dice Angelo Avelli, portavoce di Deliverance che ha incontrato insieme ad un avvocato l’assessore alle politiche del lavoro Cristina Tajani. Il tema è caldo e riguarda tutti i lavoratori precari in Italia, come le maestre presenti al presidio che rischiano di perdere il posto di lavoro dopo più di 10 anni di servizio nelle scuole pubbliche, ma l’incontro avuto oggi è il frutto di un indicente più grave degli altri e della capacità che hanno avuto questi collettivi nel incontrare, ascoltare e organizzare i fattorini nelle città italiane. Durante il presidio giungeva notizia che alcune aziende hanno ritoccato la copertura assicurativa, ma è evidente che si è ancora lontani dalla piena regolamentazione delle condizioni contrattuali dei lavoratori. La CGIL ha proclamato uno sciopero di 24 ore per il 25 maggio senza contattare i diretti interessati che ne vengono a conoscenza dalla rete. “Se la CGIL si sveglia due anni dopo le prime manifestazioni non c’è soltanto un ritardo, ma una inadeguatezza dello strumento sindacale” risponde Angelo Avelli. “La questione centrale resta quella del contratto” conclude. Il Comune ha preso l’impegno di convocare un tavolo con le aziende e di voler coinvolgere anche i lavoratori di Deliverance Milano. Il percorso non sarà breve e il sentire dei fattorini è prudente. Il timore che non nascondono è che tutta questa attenzione non si riveli una semplice operazione di marketing politico.
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