Roma — venerdì, 20 maggio 2011
L’Unione Sindacale di Base celebra il 41° anniversario dello Statuto dei Lavoratori con una giornata di lotta. In diverse città (Roma, Torino, Cagliari, Venezia, Napoli) le sedi di CGIL CISL UIL sono state assediate da delegazioni di lavoratori pubblici contro lo scippo del voto, sancito dalla firma apposta dalle tre organizzazioni all’accordo del marzo scorso in cui si rinviano le elezioni RSU ancora di un anno nel Pubblico Impiego e di due nella Scuola.
A Roma si sono svolti presidi davanti alle sedi nazionali delle tre confederazioni. In corso d’Italia, via Po e via Lucullo, i manifestanti hanno apposto cartelli stradali con su scritto “DEMOCRAZIA A RISCHIO FRANA”, e recintato gli ingressi delle tre confederazioni con i nastri di segnalazione pericolo. La protesta è stata male accolta dalla Cisl, che ha richiesto l’intervento dei Carabinieri per allontanare i manifestanti.
I lavoratori pubblici hanno poi raggiunto il Ministero del Lavoro, dove era stato allestito il primo tavolo di raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare denominata “CARTA DEI DIRITTI DEMOCRATICI E DI RAPPRESENTANZA DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI”. La legge, alla cui elaborazione hanno contribuito giuristi, costituzionalisti, magistrati ed avvocati, è stata presentata nel corso dell’inaugurazione della campagna dai promotori: il Forum Diritti/Lavoro, l’Unione Sindacale di Base, lo Snater e il Cib-Unicobas. In contemporanea, nelle principali città italiane, tanti altri punti di raccolta hanno portato il bilancio complessivo della mattinata a 5.000 sottoscrizioni. “Non è vero che sulla rappresentanza si fanno passi avanti — ha dichiarato Fabrizio Tomaselli, dell’Esecutivo nazionale USB – ma si stanno facendo passi indietro che preludono ad un definitivo affossamento dei diritti democratici. I lavoratori sono stati espropriati dei loro diritti e non si chiede più il loro voto, se non in referendum farsa richiesti dai padroni e utilizzati come ricatto. Non votano più democraticamente i loro rappresentanti e a qualsiasi livello- ha sottolineato Tomaselli – le trattative sono condotte in modo da escludere il controllo dei lavoratori e la loro partecipazione attiva. La nostra legge intende dunque ridare forza a chi lavora, restituire quegli strumenti democratici che sono venuti meno con una gestione sindacale da decenni asservita ad interessi economici e dei partiti”, ha concluso il dirigente USB. “La proposta — ha precisato Arturo Salerni, avvocato del Forum Diritti/Lavoro – disegna un sistema di regole fondate sul lavoratore, che potrà così esercitare senza alcuna discriminazione i propri diritti a prescindere che sia stabile o precario, pubblico o privato, che operi in un’azienda con più o meno di 15 dipendenti. Le lavoratrici ed i lavoratori potranno così scegliere liberamente i propri rappresentanti e verificarne l’operato”. La legge sarà inoltre oggetto del convegno-dibattito che si terrà sempre oggi a Bari, presso l’Aula “Aldo Moro” della Facoltà di Giurisprudenza, dalle ore 17.00. Interverranno: Carlo Guglielmi, Presidente Forum Diritti e Lavoro; Pierpaolo Leonardi, Esecutivo Unione Sindacale di Base; Vincenzo Vita, Senatore Partito Democratico; Pierfelice Zazzera, Deputato Italia dei Valori; Carlo Podda, Direttivo Nazionale CGIL; Roberta Fantozzi, Federazione della Sinistra; Titti Di Salvo, Sinistra Ecologia e Libertà. Coordina Giuseppe Pellegrini, Esecutivo Nazionale USB. La campagna di raccolta firme proseguirà nelle città e nei luoghi di lavoro di tutto il paese, come pure la lotta e la mobilitazione dei lavoratori pubblici, di cui USB ha dichiarato lo stato di agitazione.
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