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No alla diga sul TIGRI – Un Ponte Per la difesa della cultura e dell’acqua – con sottotitoli

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NO ALLA DIGA SUL TIGRI

ASSOCIAZIONE “UN PONTE PER” A DIFESA DELLA CULTURA E DELL’ACQUA

interviste e riprese di Roberto Pietrucci
montaggio di Simone Bucci

16 novembre 2012
Il Tigri rischia di morire, e con lui tutte le paludi che nutrono le terre dell’antica Mesopotamia. La campagna contro la Diga di Ilisu, in costruzione in Turchia, e per la salvaguardia ambientale del corso del fiume Tigri torna a far sentire la sua voce. A fraonte di questo ennesimo scempio delle culture klocali in favore del profitto selvaggio, “Un Ponte Per” insieme agli attori del Teatro Valle Occupato ed ai ragazzi del Cinema Palazzo, organizzano una serata di teatro incentrata  sulle vicende di Gilgamesh, l’epopea dell’Eroe Mesopotamico dalla quale sono nate molte delle mitologie e saghe religiose  conosciute in tutto il mondo.

-Le vicende di Gilgamesh fanno parte della letteratura piú antica che l’umanitá abbia mai concepito.

Avviene in quella terra di Mesopotamia, attraversata dai due celebri fiumi, Tigri ed Eufrate, che scorrono imperterriti da secoli; Gilgamesh é l’eroe ‘straniero’ di una cittá potente e dalle mura poderose che si chiama Uruk da dove proviene il nome dell’odierno Iraq [..]
É l’omaggio artistico che gli attori del Teatro Valle Occupato sollecitati e supportati da Cinema Palazzo vogliono fare alla grande civiltá orientale che questa diga assurda di Ilisu – in costruzione in Kurdistan – cancellerà, prosciugando il fiume Tigri e nascondendo sott’acqua un intero paese.
Ancora una volta la finanza internazionale, a dispetto di ogni regola, distrugge patrimoni storici e ambientali ricchi di feconda umanità che dovrebbero essere salvaguardati per le generazioni future.
Chissà quanti dei banchieri mondiali che finanziano oggi questa diga conoscono un solo frammento della storia di Gilgamesh.
Le sue lacrime finali per la stoltezza umana si sommano alle nostre…Perché davvero non capiamo la differenza tra quei ‘terroristi’ che abbattono statue sacre in Afghanistan e questi ‘portatori di democrazia’ che sommergono villaggi millenari e cancellano fiumi eterni.


Sottotitoli a cura di Elena Graziosi per onA.I.R. www.respeakingonair.org

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