ABBATTERE IL DEBITO CON I MINI BOND
L'uovo di Colombo di Donato Vena
UNA NUOVA PROPOSTA PER SALVARE L'ITALIA
Mini Titoli di Stato usati come moneta contante
per risparmiare miliardi d'interessi sul debito pubblico
Dopo le proposte del ministro Grilli, di Amato-Bassanini e dell'economista Paolo Savona viene presentata oggi un'altra proposta inedita per ridurre il debito pubblico e risparmiare una parte degli interessi pagati su di esso.
La ricetta è descritta in modo analitico nel libro appena pubblicato dal titolo: "La Ricetta – Come portare a zero lo spread" dell'autore Donato Vena.
La proposta descritta dall'autore, detta in pillole, prevede 4 azioni che lo Stato deve fare per risparmierà decine di miliardi:
1. L'Italia emette nell'arco di 2/3 anni 500 miliardi di Mini Titoli di Stato al portatore (ad un tasso fisso del 1% annuo e della durata di 5 anni) e li immette nella liquidità interna tramite il pagamento di stipendi, di pensioni, di acquisti di beni, di prestazioni di servizi (utilizzando banche ed uffici postali).
2. I Mini Titoli di Stato al portatore immessi nella liquidità italiana, vengono uguagliati, con un decreto legge, a “moneta contante” utilizzata per gli acquisti e i pagamenti quotidiani degli italiani (come se fossero una seconda moneta di scambio oltre all'euro).
3. La liquidità recuperata dall'Italia con l'emissione dei Mini Titoli, viene utilizzata per ripagare i tradizionali titoli di Stato in scadenza, bloccandone la loro nuova emissione per 5 anni.
4. La differenza tra il tasso d'interesse pagato dallo Stato sui titoli tradizionali (imposto dal mercato finanziario sottoposto a sbalzi e speculazioni internazionali) e quello dell'1% sui Mini Titoli, diventa la risorsa economica su cui l'Italia può impostare la propria politica di risanamento.
Stiamo parlando di decine di miliardi di euro, per la precisione, in base ai calcoli riportato dall'autore nel libro, a 17,5 miliardi all'anno di risparmio da moltiplicare per 5 anni.
In pratica si sposta un pezzo di debito pubblico tradizionale (detenuto anche da soggetti esteri) nella liquidità della nazione tramite i Mini Titoli che verrano usati dagli italiani come moneta.
L'autore racconta, inoltre, un aneddoto inedito intercorso tra lui ed il Presidente Monti dopo che gli ha inviato una prima lettera che conteneva alcune proposte economiche.
Il 28 dicembre 2011 Vena riceve una telefonata dalla segreteria della presidenza del Consiglio che gli annuncia l’invio della risposta del premier alla sua missiva del 16 novembre 2011.
"Meravigliato e compiaciuto della telefonata, – scrive l'autore – chiesi di ricevere via email la risposta, ma mi venne detto: “per espressa richiesta del Presidente, dobbiamo inviare la lettera a casa”….
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